Neptune

Gong Lake

2008 (Table Of Elements)
noise, industrial

È un po' come se lo avesse prescritto il medico: ogni tanto ci vuole una bella botta di noise-rock velenoso e creativo. E poco importa se non sempre i risultati sono come li vorremmo: geniali, innovativi, fuori dal tempo.
Ci si accontenta e si gode, soprattutto con questo trio proveniente da Boston, Massachusetts, in giro da quasi quindici anni con il suo amore per un noise-punk industriale e devastato, spesso prodotto con un arsenale di strumenti fatti in casa, riciclando ferro vecchio e quant'altro, in un bel massacro arty di cui l'iniziale "Silver Pool" è una bella cartolina d'invito per l'inferno.

Lo spirito è quello degli Einstürzende Neubauten, ma l'alienazione, quella è tutta nostra, tutta occidentale: vorresti essere meglio di come sei, ma il destino (di cui, bando alle fregnacce, non siamo artefici...) ti sputa in faccia senza remore.

Questi "metallici" paesaggi in rovina ("Grey Shallows"), tra affreschi tecno-surreali ("Paris Green") e cupe diapositive di città desertificate dove declama un crooner solitario ("Yellow River") annunciano, con rabbia tutta implosa ed elettronicamente trasfigurata/sospinta al delirio ("Copper Green", "Black Tide", "Ebbing"), l'ennesima rinascita della civiltà no-wave, l'ennesima profezia di un nichilismo senza sbocco.

L'aria è pesante, i sentimenti vacillano, il cuore scoppia. Meglio la notte più buia che un tramonto malinconico e stantio. Tipo i Pere Ubu di "Dub Housing", con Nick Cave nell'ombra a mugolare come un serial-killer, mentre abbandonano la "danza moderna" al suo destino di circolo infinito di morte ("Black Tide")...

20/03/2008

Tracklist

  1. Silver Pool
  2. Grey Shallows
  3. Paris Green
  4. Purple Sleep
  5. Yellow River
  6. Copper Green
  7. Blue Grass
  8. Black Tide
  9. Red Sea
  10. Ebbing

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