Russian Circles

Station

2008 (Suicide Squeeze)
post-rock, drone metal

I chicagoani Mike Sullivan, chitarra, e Dave Turncrantz, batteria, più Matt Bayles alla produzione, sono i tre titolari del progetto Russian Circles, una nuova addizione al canone del post-rock apocalittico inaugurato da Isis e Pelican. La band siffatta, specie nel loro albo di debutto "Enter" (Flameshovel, 2006), ma anche nel singolo "Upper Ninety" (Suicide Squeeze, 2006), è votata all’esplorazione delle sfumature di compattezza di un suono che lavori miliari come "Panopticon" o "Australasia" dimostrano essere invece proteso al continuo sfaldamento, o comunque devoto a una costante dicotomia celestiale-magmatico.

Il nuovo disco su lunga distanza, "Station", non fa che evidenziare a dismisura questa ingenua tendenza. Il suono è rombante, ma scarsamente incisivo, piuttosto ripiegato su grigiose impalcature quasi metal-progressive di seconda mano. Fanno eccezione "Verses" e "Campaign", le tracce più dinamiche; "Campaign" addobba efficacemente di shoegaze minimalistico lo slowcore più smaliziato, mentre in "Verses" un tema cristallino di chitarra acquisisce via via elementi estatici alla Jesu, fino a che l’armonia non prende vita e apre un finale ricolmo di distorsioni e tremori gravi.

Le restanti tracce apportano elementi non sufficienti a renderle interessanti: "Youngblood" mostra i denti con incursioni power-metal, ma indi si rifugia in inconcludenti sospensioni. La title track è un saltarello post-metal che suona come un’imitazione triviale dei Neurosis, mentre "Xavii" e "Harper Lewis" impartiscono goffamente rigore a suoni diluiti al limite dell’ambient-guitar più elementare.

Perfetto fratello minore del predecessore (che a sua volta era il fratello minore dei capolavori del genere), si accontenta di miscelare a tavolino un doom-metal fin troppo epidermico e una svenevole forma di post-rock tradizionale. Recide con decisione pragmatica sbavature e lungaggini, ma è un "buona la prima" che s’è dimenticata di svariati anni di perfezionamenti stilistici. Basso aggiuntivo da parte del turnista Brian Cook.

22/07/2008

Tracklist

  1. Campaign
  2. Harper Lewis
  3. Station
  4. Verses
  5. Youngblood
  6. Xavii

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