Yuppie Flu

Fragile Forest

2008 (Homesleep)
alt-pop

Dopo tre anni di attesa, una delle punte dell'iceberg indie italiota ritorna sulle scene con un nuovo disco.
Matteo Agostinelli e la sua creatura, attivi dal 1995, sono giunti ormai al settimo lavoro. Per usare una citazione, tutto cambia perché nulla  cambi. E pare essere proprio così in effetti. Non varia granché l'attitudine, ma certamente questo è un disco profondamente legato a una stagionale. "Days Before The Day" e "Toast Master", seppure legati tutti da una spiccata attitudine lo-fi, si discostavano per sostanza e umore del suono. Se "Days Before The Day" si lasciava contagiare da certa poptronica targata Morr Music, un percorso diverso, decisamente pop-oriented, caratterizzava il successivo disco del 2005, proteso verso un tratto decisamente intimista e riservato.
A proposito del nuovo "Fragile Forest", invece, è anzitutto impossibile non menzionare le modalità di promozione del disco. Oltre alla classica pubblicazione per la Homesleep, l'album è disponibile anche mediante offerta libera dal sito della band; in alternativa, pagando la somma di 15 euro, lo si potrà ricevere a casa in formato digipack (con una decina di euro in più, è prevista in regalo anche la maglietta). Marketing imperat, e i Radiohead insegnano.

Ma veniamo ora alla parte più importante: le canzoni. Le dieci tracce, per una quarantina di minuti, appaiono tutte ben legate tra di loro, anche se non manca qualche caduta di stile. Vi immaginate tre ragazzi, un paio di chitarre acustiche, immersi nella loro cameretta a trovare la melodia giusta? Ecco, pensate a questo e avrete l'iniziale "Patient One": onde electro in apertura, che poi si trasformano in un dialogo tra due chitarre e voce, in una disposizione decisamente lo-fi.
La successiva title track è senza dubbio la più convincente del lotto: un brano che si dipana fra chitarre e melodia, in odore di Pavement e di pop allo stato puro, e riesce a incantare nella sua semplicità.
E se "Sweet Lane" potrebbe essere pubblicata in una raccolta di b-side dei Notwist, l'orientaleggiante "Cold Device" si apre a melodie di cristallina bellezza.
Quando però si esagera troppo col rifarsi a certi stilemi, si rischia di cadere nel trabocchetto del già sentito. E' questo il caso degli oltre cinque minuti di "Summer Afternoon", che ricordano fin troppo palesemente le sonorità dei Giardini di Mirò: partenza piana e poi un lungo climax, verso una chiusura dai contorni vagamente noise.
"The Night And I", invece, è modernariato pop, in stile Beatles.

Nel complesso l'album si gioca le sue carte, anche se pare più debole rispetto ai predecessori. Le melodie ariose e intimiste non sempre vanno a segno, risultando a tratti banali e già ascoltate.
Attendiamo ancora una vera prova di maturità dalla band di Ancona. Nell'attesa, ci limitiamo a una sufficienza più di cuore che di testa.

27/04/2008

Tracklist

  1. Patient One
  2. Fragile Forest
  3. Eyes
  4. Sweet Lame
  5. Yellow Hills
  6. The Night And I
  7. Cold Device
  8. Make It Happen
  9. Summer Afternoon
  10. Blue Pot

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