Amute

Infernal Heights For A Drama

2009 (Stilll)
post-rock

Il canadese Jerome Deuson, e il suo progetto Amute, debutta con “Hundred Dry Trees” (Intr-Version, 2004), un labirinto di brani estesi fatti di suoni a tecnica mista e pulviscoli glitch, registri stilistici, clichè, battiti e voci fantasma, cappe drone e strimpellii folk, che reimposta totalmente il post-rock cosmico. Questo primo album è seguito dal non meno originale “Sea Horse Limbo” (Intr-Version, 2006), con gli 11 minuti di “Oh Le Zeppelin”, e dal mediocre supergruppo Arden (“Conceal”; Still, 2005). “Infernal Heights For A Drama” è invece presentato come l’album del passaggio dagli esordi minimalisti alla forma bandistica del post-rock tradizionale.

L’apertura dell’opera sembra davvero inaugurare un nuovo modus operandi, massimalista alla maniera canadese. “Break” associa un loop di piano inceppato, una corrente di beat digitali, ammassi di fiati e voci deformi, in crescendo caotico. “May Faint”, ancor più aliena, è una fratturata tarantella cibertronica, con canto ansiogeno. Un’altra degna fusione delle due anime in ballottaggio si ha nella lamentosa “No Other Man”, all’inizio prossima ai momenti più quieti degli Arcade Fire, ma poi allungata in modulazioni un po' farraginose e infine chiusa da un organo fluttuante.

L’album ristagna nella ballata “Begone” (con distorsioni marziane) e in “Spread”, epigonica del giro Constellation. “Enclosed Movements / Inner You”, per quanto allettante (da piece estatica, a jam di chitarre spaziali, a dissertazione space-rock), non riesce a competere con le precedenti suite. “EyElash : Fukt” è un riempitivo jungle-techno di commiato che torna alle radici astratte del leader.

Disintegrata la filosofia bedroom che caratterizzava i dischi passati, la questione è ora precocemente cruciale. C’è un problema d’intenzioni: s’impiega troppo tempo a farci capire chi è il nuovo Deuson, se il capo della banda o un’ombra poetica di quello che fu. E uno di atteggiamento compositivo: le rifiniture che si prendono troppo sul serio, imbastite da Deuson factotum alla maniera di Markus Acher con l'aiuto di Thomas Venegoni, Samuel Volan e Stephane Fedele (base a Brussels), e debordano nell’illogicità di riferimenti piglia-tutto.

21/02/2009

Tracklist

  1. Break
  2. May Faint
  3. Begone
  4. Enclosed Movements / Inner You
  5. When Things Are Not Going Right
  6. Spread
  7. No Other Man
  8. EyElash : Fukt

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