Black To Comm

Alphabet 1968

2009 (Type)
electro, process-generated, tape music

Il progetto del teutonico Marc Richter, Black To Comm (già detentore dei preziosi esperimenti pseudo-concreti di "Wir Konnen Leider Nicht Etwas Mehr Zu Tun" e pseudo-orchestrali di "Fractal Hair Geometry"), arriva al suo quarto album ufficiale, "Alphabet 1968".


"Alphabet 1968" si rilassa in una ricapitolazione della sua arte solinga. La cosa è più che palese nei 10 minuti di "Forst", un crescendo ribattuto sempre più dissonante che al suo culmine rivela tutte le componenti del suo sound: clangori, fanfare, muri di rumore, droni celestiali.


Ma più che direttore d'orchestra, qui Richter è registra teatrale. Non contano molto i brani in quanto tali, ma più le loro concatenazioni, come nella sequenza che va da "Trapez" a "Houdini Rites". Mircospezzoni glitch in lenta fioritura, alla Colleen, portano via via a pizzicati-brusii ("Rauschen") e fervori folk-balcanici, quindi reagiscono in spasmo gassoso ("Amateur") per preparare la strada a un organo portato in trionfo da vagiti angelici ("Traum Gmbh") ed esplodere in percussioni di massa, voci deformi e suoni di natura.


Finalmente scoperto dalla Type, Richter si assume la responsabilità di scelte ardite, prima fra tutte quella di sacrificare il naturale svolgimento dei brani. La seconda, ma già più affascinante, è quella di accumulare spunti accuratamente disgiunti tra loro. L'uso di giradischi e sorgenti miste è oliato, il suo meccanismo è ancora gelosamente custodito a discrezione dell'autore; le tentazioni di svelarlo (tutte Fennesz-iane) si fanno sentire. Esiste anche in vinile, edizione limitata.

14/12/2009

Tracklist

  1. Jonathan
  2. Forst
  3. Trapez
  4. Rauschen
  5. Musik Für Alle
  6. Amateur
  7. Traum Gmbh
  8. Houdini Rites
  9. Void
  10. Hotel Freund

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