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In Tenzione In Equilibrio

2009 (Autoproduzione)
hip-hop, rap, funk

In provincia, ormai  è cosa nota, si custodiscono avidamente scandali e reliquie preziose. Lo scandalo è che un gruppo come la D.O.K. (Deviazione Obbligatoria Kru) sia costretto, per scelta più che per condizione, ad autoprodursi. La cosa preziosa è questo disco, “In tenzione in equilibrio”, un compendio di quanto di meglio l’hip-hop italiano ha disseminato lungo un quarto di secolo di storia, un porto franco dalle mode, dalle speculazioni di un industria discografica che a più riprese ha fiutato l’affare ma ancora più spesso s’è strozzata col suo stesso boccone, dalle derive devianti dell’emulazione giovanilistica fine a se stessa.

Il 3 è il numero chiave per comprendere la cifra etica e stilistica del gruppo marchigiano (from Chiaravalle, provincia di Ancona): terza incarnazione nata dalla fusione di due storici marchi locali come Wetworks Kru e ABF, terzo album (contando anche vecchi progetti come “Rumori Distorti” e “Dove Eravamo Rimasti”), tre mc (Panico, Ancobo e Virus) e tre dj (Jupaz, Twist e Mad) e tre i buoni motivi per cui dovreste ascoltare (e se possibile acquistare) “In Tenzione In Equilibrio”.

1. La musica: funk soprattutto e prima di tutto, saporoso, ebbro, trascinante come in “Ancò Pà e Vì” (geniale la sigla del “Pranzo è servito” come sample introduttivo), “Scì, Và” (l’elogio più fantasioso sul tema dai tempi di “Fattanza Blu”) e “Marchigiani alla Porta” (pass the mic odisseico e vertiginoso featuring  Deco, Dj Damix e AnconArmata) o nell’ironico zibaldone sugli anni Zero di “Impunta La Vetta”; elegante quando si sposa al jazze al drum’n’bass nel trittico esegetico “Licenza Poetica”, splendida riflessione metalinguistica sulla genesi scritta e orale del rap; tenebroso ma carico di riverberi di speranza nell’hardcore di “Tolto Tutto”. Velenosa quanto raffinata l’incursione modernista della title track (fra carillon pianistici, sax notturni, stomp industriali, scratch e glitch), arrivando fino a “Testata Sul Muro” (antagonismo rap e inno alla sacra scuola del writing) qualcosa in qualche posto fra Dalek e i Public Enemy.

2. I testi: che s’inventano un italiano con la cadenza e l’intonazione del dialetto (un po’ come il Colle del Fomento), che incastrano il dialetto in metriche geometriche ovviando alle strettoie della lingua madre, che parlano di piccole cose senza essere autoreferenziali e di massimi sistemi senza scadere nel “de contemptu mundi” o nell’ovvio moralismo da cantautori, che sanno trasformare una risata, più o meno amara, in un morso a sangue, fino all’osso.

3. L’attitudine: gente vera che racconta storie vere, cronache nello stile della vecchia scuola, storytelling di vita vissuta. Nessuna credibilità di strada (niente storie “di papponi con la lama e drogati con la spada” come dicono loro), nessuna ansia da prestazione post-club, solo rispetto e sincerità. Nei confronti di se stessi, prima di tutto.

In provincia, si sa, la gente mormora e i segreti hanno vita breve. Dategli una chance e non vi stancherete più di (s)parlarne.

21/02/2009

Tracklist

  1. Non Ho Ancora Cominciato
  2. Tolto Tutto
  3. Ancò Pà e Vì
  4. Impunta Alla Vetta
  5. Licenza Poetica/Fotta
  6. Licenza Poetica/Studio
  7. Licenza Poetica/Tecnica
  8. Certificato D.O.K.
  9. In Tenzione In Equilibrio
  10. Pay Dj
  11. Affronto
  12. Marchigiani Alla Porta
  13. Testata Sul Muro
  14. In Un Unico
  15. Di Me
  16. Q § N
  17. Tuttto Contro Tutti
  18. Scì, Và!

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