Eamon McGrath

13 Songs Of Whiskey And Light

2009 (White Whale)
songwriter, rock

Il primo impatto con questo cantautore di Edmonton è senza conseguenze di rilievo: ventenne, attivo dal 2006, suona accompagnato da diverse altre band della sua città. Un musicista come altri. E' quando si arriva a scorrere la sua discografia che gli occhi si sgranano: stiamo parlando di diciotto album e più di cento pezzi, tutti pubblicati per varie etichette in questi quattro anni. Col che questo "13 Songs Of Whiskey And Light", somma della migliore produzione di McGrath, rappresenta già un sunto della carriera di questo ragazzo canadese.
E nessuno si stupirebbe, in effetti, se questo compendio fosse pubblicato in onore di qualche cantautore minore alla fine della sua carriera, un idolo locale troppo "somigliante" per oltrepassare i confini della propria regione. Il rauco, intenso crooning waitsiano del Nostro pare invece un buon biglietto da visita per Eamon, se uniamo a esso lo spaziare tra vare espressioni del rock americano più o meno alternativo: allo stesso tempo un chiaro indizio del carattere compilatorio del disco.

E' con una ballata al pianoforte da "Closing Time" che inizia, infatti, "13 Songs Of Whiskey And Light", per poi virare in una rivisitazione springsteeniana del jangle-pop (prima "Welcome To The Heart" e poi "Big River"). Lo stile di McGrath conserva comunque sempre il sapore della registrazione da scantinato (si vedano ad esempio i Walkmen di "Desperation, AB"), un'immediatezza mai sgangherata per la sua ambientazione scarna, verace - alla ricerca esplicita (per le diverse imprecisioni qui mantenute, ad esempio nella voce del Nostro, spesso rotta) di una spontaneità dai contorni garage. O, più propriamente, punk, come nella stilettata intrisa di veleno psichedelico di "File Under Fire".
Uno spirito giovanile che riesce a trasfigurare il volto più rassicurante dell'Americana in carrozzoni ruspanti, come in "Cadillac Rosetowne", brioso country che avvicina McGrath, per un attimo, ai concittadini Rural Alberta Advantage.

Per il resto, il trait d'union del disco sono sentite ballate acustiche, certamente debitrici del Neil Young più meditabondo, che aggiungono poco, va da sé, a un bagaglio personale già leggerino ("Chained To My Love", "Holy Roller", "Caves"). Il tutto dimostra insomma un excursus che ci si augura proficuo per il giovane cantautore, se si considera il suo raptus creativo di questi ultimi anni una palestra che possa essere solo un preambolo a una produzione vera e propria, che mostri il volto vero di Eamon Mc Grath, i suoi vestiti e non quelli trovati nell'armadio di papà.

26/05/2010

Tracklist

1. Welcome To The Heart
2. Machine Gun Cowboy
3. Big River
4. File Under Fire
5. Last Man Standing
6. Cadillac Rosetowne
7. Holy Roller
8. Desperation, AB
9. Darby Crash And Burn Guitars
10. Land Of Dogs
11. Chained To My Love
12. Caves
13. Ecstasy Railings

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