Chris Forsyth & Shawn Edward Hansen

Dirty Pool

2009 (Ultramarine)
free psichedelia

Un titolo particolarmente azzeccato, “Dirty Pool” – piscina sporca, battezza questa session in tre parti registrata nel 2005 dal chitarrista Chris Forsyth con l’organista Shawn Edward Hansen, entrambi membri dei Phantom Limb & Bison, con Forsyth che guida da anni quell’entità indefinibile dell’universo avant-rock americano chiamata Peeesseye. A pubblicare nel 2009 questa preziosa gemma d’archivio ci ha pensato l’attenta e già interessante etichetta italiana Ultramarine, che mostra l’ennesimo lato inedito della produzione musicale che fa capo al giro dell’etichetta newyorkese Evolving Ear, sempre defilata dalle scene underground che contano e fanno più rumore, e proprio per questo capace di smarcarsi dalla norma con leggera e brillante indifferenza, suonando sempre diversa quel tanto che basta per lasciare segni destinati a durare nel tempo.

“Dirty Pool” risuona davvero come un vischioso brodo di psichedelia primordiale, con il Farfisa di Hansen a fare da collante onnipresente che pervade tutto quanto, con toni talora chiesastici, e altre volte più borbottanti e sottopelle quando non pregni di suggestioni futuribili sempre graziate da un tocco naif ed emotivo. Su questa patina bluastra e ondeggiante si inseriscono le punteggiature di chitarra di Forsyth, che spesso si dilata in astrazioni blues alla Mazzacane Connors e altrove preferisce inacidirsi in contorsioni liquide che mandano a memoria la lezione del Peter Green di “The End Of The Game”.

Forsyth non si fa prendere da manierismi avant e Hansen sembra totalmente estraneo alla seriosità di simili contesti, per cui il disco suona di una sincerità toccante, ed è facile anche fidarsi delle dediche esplicite al mondo del rock, come suggeriscono i titoli delle tracce. “I First Saw You” è ispirata alla “Kangaroo” dei Big Star, di cui riprende l’incipit nel titolo, mentre la seguente “Moon, I Ain’t Waiting”, dall’andatura elettrica e circolare, con Forsyth che arpeggia la cosa più semplice e perfetta che gli passa per la testa, si richiama nella stessa maniera sfuggente eppure esplicita alla “Marquee Moon” dei Television. Nel finale il brano prima si increspa e poi ogni tensione si stempera lentamente in un livido rilascio di bave d’organo acutissime cullate da un dolce carillon chitarristico, finché tutto non ricomincia identico a vagheggiare timide pillole di eternità. “Broke Down And Busted” (stavolta il rimando è a Todd Rundgren) è una sorta di blues-rock siderale senza smanie escapiste né ansie muscolari, che nel suo lento levarsi ispirato e ineluttabile diventa un’ode celestiale che rivela finalmente la natura dell’album, come una piccola, discreta e del tutto materialistica, esperienza mistica.

05/10/2009

Tracklist

A1 I First Saw You
B1 Moon, I Ain’t Waiting
B2 Broke Down And Busted

Chris Forsyth & Shawn Edward Hansen sul web