Herz Juhning

Miasma

2009 (Galakthorrö)
industrial, angst-pop

La label tedesca Galakthorrö si sta imponendo all'interno del panorama europeo come una delle etichette più interessanti per quanto riguarda l'ibridazione di sonorità in bilico tra istanze prettamente industrial e soluzioni elettroniche dal marcato retrogusto pop caratterizzato da un appeal oscuro e che non a caso è stato ribattezzato "angst-pop". Il pregio qualitativo del catalogo di questa etichetta va ricercato principalmente nei lavori di Haus Arafna e November Növelet, due progetti che hanno saputo riattualizzare a partire dai primi anni 90 le coordinate sonore a suo tempo tracciate dagli Spk, soprattutto per quanto concerne la miscelazione tra impetuosità rumoriste e momenti più riflessivi e orientati alla forma-canzone tradizionale.

Nello specifico, l'album "Miasma" segna il ritorno sulle scene del tedesco Herz Juhning che avevamo lasciato due anni fa con la pubblicazione, sempre su Galakthorrö, dell'interessantissimo "Ep di debutto "Faces".
"Miasma" prosegue e sviluppa brillantemente il discorso laddove era stato interrotto, offrendoci un ottimo mix di rumorismo industriale, molto vicino ai primi lavori di Haus Arafna, che viene però sapientemente bilanciato da una elettronica minimale fatta di battiti scarni, improvvise scariche di frequenze e ipnotiche linee di sintetizzatori che richiamano da vicino lo spleen decadente di November Novelet.

Il minimalismo industriale che insegue la dimensione congeniale della forma-canzone emerge chiaramente a partire dalla traccia "Can't Be" in cui una scarna architettura ritmica fa da contraltare alla voce filtrata di Juhning che si agita su magnetiche linee di sintetizzatori. Elementi questi che ritroveremo nella successiva "No Happy Future", probabilmente la prima hit di questo "Miasma", in cui l'incedere binario dei sintetizzatori si adatta perfettamente alla cassa pulsante della drum machine, un battito da cui nasce e prende vita la fitta nebbia di modulazioni di frequenze da cui emerge il recitato del musicista tedesco.

A cancellare ogni traccia dell'immediatezza melodica dei precedenti pezzi ci pensa la successiva "The Rape", che porta alla luce il lato più marcatamente rumorista di "Miasma", quello costruito su oscuri sample vocali fatti di urla e gemiti che si dibattono nell'andirivieni di frustate di rumore modulato e impreziositi da basse frequenze arrotolate su se stesse. Una marcia caotica che prosegue su "Opisthotonus", caratterizzata da un sabba di synth impazziti che lottano invischiati nelle sabbie mobili di un rumorismo sapientemente intrecciato e alternato al minimalismo della batteria elettronica.
Ed ecco quindi arrivare il pezzo migliore di tutto il lavoro, ovvero "Reopened Eyes". Mai come in questa canzone risulta palese come il tedesco abbia imparato a memoria la lezione di November Novelet e degli ultimi Haus Arafna: voce filtrata e modulata che costruisce timidi abbozzi di melodia su linee soffuse di synth, linee queste che poggiano su quell'impianto ritmico secco e quasi afasico che resta, nella sua minima essenza, uguale a se stesso per gran parte dell'album, ma che non annoia perché àncora di salvataggio per l'ascoltatore, che vi trova rifugio dall'improvviso esplodere dell'artiglieria rumorista.

In ultima analisi, l'unico neo di "Miasma" resta la voce: se infatti nel caso dei compagni d'etichetta November Novelet la timbrica vocale non è puro optional ma parte integrante dei lavori stessi, capace di conferire un alone di languida e decadente fascinazione a fronte di momenti marcatamente oscuri, in questo disco Juhning non riesce a mettere in gioco o a far funzionare al meglio le proprie qualità canore. Il nostro, infatti, rimane sempre ancorato a un recitato sommesso, in punta di piedi, a volte reso aspro dall'uso di effetti e modulazioni, ma che, se risulta adatto nell'ottica stringata di un Ep o di un singolo, nel caso di un lavoro a lunga durata rischia di rendere il tutto a volte piatto e privo di mordente.

06/10/2009

Tracklist

  1. Induction
  2. Miasma
  3. Can't Be
  4. No Happy Future
  5. The Rape
  6. Opisthotonus
  7. Abortion
  8. Reopened Eyes
  9. Infibulation
  10. Vulnerability
  11. Messiah
  12. Defense Reaction
  13. Haunt You Every Day

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