Kari Bremnes

Ly

2009 (Strange Ways)
pop, songwriter

Classe 1956, Norvegese, tredici album in 23 anni di carriera, un repertorio di raffinate ballate che sposano jazz, canzone d’autore, rock e folk con tracce roots nordiche: questo è il biglietto da visita  di Kari Bremnes, una voce ricca di sfumature agrodolci, tenebrosa e malinconica, ma potente e personale come poche nel panorama odierno.

Amata dai cultori dell’hi-fi, Kari sfugge ai cliché dell’interprete tutto stile e poca sostanza che spesso raccoglie consensi tra gli appassionati di alta fedeltà, c’e un insano languore poetico, un percepibile criterio narrativo che rende tutta la sua musica viva e pulsante,
Kari ripropone tutte le caratteristiche della miglior musica d’autore senza incertezze, “Ly” giunge a quattro anni da “Over En By” e dopo il bel live del 2007, e si evidenzia per una maggiore solarità dell’insieme.
 
Sono canzoni d’autore che parlano di sogni, amore, morte e sofferenza con delicati fraseggi letterari e musicali che sfuggono la prevedibilità e la noia del cantautorato moderno, una solida e affiatata band che sottolinea con classe le svariate influenze dell’artista.
Sembrerà strano e poco pertinente il paragone tra Kari Bremnes e Fabrizio De André, ma il processo creativo sembra avere molti punti in comune con l’artista italiano, stessa forza poetica legata alle storie quotidiane, sonorità che evocano tradizione e modernità con la stessa brillante determinazione e con soluzioni sonore raffinate e rimarchevoli, “Egentlig En Danser” potrebbe uscire dalle pagine di “Anime Salve”, una ballata dall’incidere solenne che accoglie sonorità etniche ricche di forza evocativa.

La stessa grinta sorregge “Ytterste Pol”, una delle migliori pagine dell’album: pur cantato in lingua madre, il brano esibisce una forza comunicativa che genera immagini e suggestioni che catturano l’ascoltatore, Kari Bremnes non ricorre all’enfasi per estrapolare le emozioni molto intime della sua musica: una tromba lontana, un riff alieno di chitarra (ascoltate lo strano intro di “Levere Nåkka”) e altre piccole soluzioni d’arrangiamento caratterizzano ogni episodio di “Ly”, rendendo ogni attimo pregevole e leggiadro.
La presenza di brani più gioiosi, come “Passelig Dose” e “Kåpa I Milano”, permettono un approccio più solare all’autrice, che aggiunge altre perle al suo repertorio, tra tutte “Mi Egen Skrift” costruita su poche note di metronomo, un minimalismo lirico tinteggiato da vocalità folk e raffinate soluzioni strumentali.

Tra ballate dal romanticismo delicato come “Gje D Ly” e “Ingenting Blir Borte“, e pop song sbarazzine (“Holde D Igjen”), si assiste a curiose incursioni nel funk con “Heile Mett Hjerte”, dove la ritmica è affidata a note di basso e vibrafono, mentre pregiate soluzioni strumentali definiscono con maggior personalità una musica altrimenti prevedibile e convenzionale.
Kari Bremnes è un’autrice di raro spessore, capace di dare vitalità alla canzone d’autore con la stessa genialità di nomi come Randy Newman e Joni Mitchell, e “Ly” è l’album perfetto per consolare tutti coloro che sono rimasti delusi dall’ultimo di Sade.

02/04/2010

Tracklist

 1. Passelig Dose
 2. Egentlig En Danser
 3. Ytterste Pol
 4. Levere Nåkka
 5. Mi Egen Skrift
 6. Kåpa I Milano
 7. Heile Mett Hjerte
 8. Ingenting Blir Borte
 9. Holde D Igjen
10. Ikkje Bare Våren
11. Gje D Ly

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