La saga degli spagnoli Orthodox prosegue con “Sentencia”, terzo disco in tre anni di attività.
Sul sentiero che li ha condotti fino ai magniloquenti e ariosi scenari di questo nuovo lavoro, hanno inizialmente dato prova di monolitica heaviness con “Gran Poder”, raggiungendo, in seguito, la maturazione con il progressive jazz-doom di “Amanecer en Puerta Oscura”. Oggi, in poco più di mezz’ora, i sivigliani mostrano di voler condensare le loro intuizioni in un suono più riflessivo e, per certi versi, anche più vicino alle evoluzioni del jazz d’avanguardia di cui l’amato Coltrane è sicuramente faro ineludibile.
L’eco del sassofonista americano è, così, forte e chiara fin dal titolo della lunghissima “Ascensìon”, escursione chiaroscurale nei territori di un free-jazz in bilico tra ascetismo opprimente e tensioni purificatrici. Una musica che, tra accumulazioni e disseminazioni, mostra di essere intimamente evocativa, definendo, altresì, nel suo continuo rapportarsi al silenzio, interstizi profondamente umorali. Tuttavia, molti passaggi non riescono a essere così efficaci come vorrebbero e il raggiungimento del climax, intorno ai quindici minuti, finisce per risultare, come dire?, “forzato”, anche se la deriva free concede sempre molto in termini di sensibilità e di fascino.
Un po’ dispersivi, insomma, questi nuovi Orthodox, anche se, qua e là, si affacciano, pur sempre, prepotenti gli indizi di una ricerca sonora avvincente e piuttosto originale. Tuttavia, con “Sentencia”, i Nostri incappano in una battuta d’arresto, anche perché intorno, a completare il quadro, ci sono due brani di portata limitata: da una parte, la marziale processione morriconiana di “Marcha de la Santa Sangre” (in cui tromba e chitarra affrescano panorami desertici intrisi di malinconico torpore); dall’altra, una “…y la Muerte no Tendrá Dominio” dominata, in un clima solenne, dalle sonorità altisonanti dell’organo.
Magari, prima di concentrarsi sui primi due lavori, si parta pure da qui.
06/10/2009
1. Marcha de la Santa Sangre
2. Ascensìon
3. …y la Muerte no Tendrá Dominio