Satanismo Calibro 9

Supernova

2009 (Old Europa Cafe)
industrial

"Supernova" è il titolo del terzo lavoro del progetto italiano Satanismo Calibro 9 che con quest'opera approda alla corte di Rodolfo Protti e della sua Old Europa Cafè. L'album esce in formato cd-r a edizione limitata, 166 copie numerate dalla 500 alla 666, e si compone di  nove tracce per un totale di 70 minuti di industrial dai marcati connotati esoterici.
Nel complesso, le coordinate stilistiche di riferimento del progetto meneghino sono da rintracciare in quel sound scandinavo figlio dei primi anni 90 che aveva in band come Archon Satani e Maschinenzimmer 412 i propri numi tutelari, un industrial quindi che puzza inconfondibilmente di zolfo, colmo di riferimenti a un immaginario esoterico in perenne flirt con il satanismo.
"Supernova" non è però solo una rilettura pedissequa di quegli stilemi, ma è anche un lavoro che partendo da quei presupposti riesce a inserire elementi di discontinuità, rappresentati in particolar modo da un interessante impianto ritmico che riesce a spezzare il lento evolvere dei cicli di frequenze che ritroviamo in ognuna delle tracce presenti. Forse questo album prosegue il sentiero a suo tempo tracciato da un altro grande gruppo italiano, ovvero quei Rosemary's Baby che con il loro "Love Songs", correva l'anno 1985, avevano costruito un inquietante collage industriale, pregno di puntuali riferimenti al mondo dell'esoterismo.

Venendo quindi all'album, notiamo come le iniziali "Prequel" e "Corrosione" prendono l'avvio da premesse molto vicine a quelle a suo tempo descritte dai capisaldi dell'epopea death-industrial, il trittico "Mz 412"-"Archon Satani"-"Megaptera" su tutti, per poi evolvere verso soluzioni ritmiche particolarmente distorte che richiamano alla memoria quel gioco di specchi tra ritmo e rumore che già un altro nome italiano aveva saputo esporre in maniera egregia anni fa, e mi riferisco in particolare al progetto Cazzodio e al suo "Il Tempo della Locusta". La differenza sostanziale tra queste due realtà è che se in Cazzodio l'esplosione rumorista era veicolata da un profondo sentimento di avversione verso le dinamiche sociali, Chiesa-Società dei consumi-Istituzioni totali, nel caso dei Satanismo Calibro 9 l'ascoltatore si trova scagliato all'interno di una metafisica esoterica fatta di volti incappucciati e messe nere su cui si alza maligna una filtra coltre di zolfo.

Questo sabba diabolico riemerge poi in "Monroe Transfer", dove una ridda di voci in delay si staglia su una fitta rete di droni che appaiono e scompaiono dall'orizzonte, ectoplasmi sonori molto vicini ai classici "rumblings" di lustmordiana memoria. La seguente "Incubi pt 1" è probabilmente la traccia che descrive al meglio l'estetica di questo lavoro: una palude di echi e riverberi in cui si trascinano lugubri droni dal retrogusto orrorifico e che all'improvviso cedono il passo all'esplosione di frustate ritmiche che arrivano a domare la fitta coltre di frequenze distorte.

La fragilità di questo lavoro emerge chiaramente nell'accoppiata successiva rappresentata da "Supernova" e "The Well": l'eccessiva lunghezza delle canzoni di cui è composto questo album, e ben esemplificata dal dittico in questione, rischia di provocare un generale senso di smarrimento nell'ascoltatore che è costretto a fare i conti con un sound particolarmente scarno nelle sue dinamiche e soluzioni creative, e che risulta "vincente" soprattutto se condensato in piccole ma incisive dosi. La prolissità delle nove canzoni che compongono questo "Supernova" potrebbe essere accettabile, infatti, nell'ottica di singoli episodi che fanno da contraltare a momenti più raccolti, ma nel caso dell'album in questione si rischia di incorrere in una disaffezione generalizzata a metà percorso con l'inesorabile incedere dell'indice sinistro sul tasto "skip".


13/10/2009

Tracklist

  1. Prequel
  2. Corrosione
  3. Monroe Transfer
  4. Incubi Pt. I
  5. Supernova
  6. The Well
  7. Inquietudine
  8. Propaganda Satanica 2
  9. Incubi Pt. II

Satanismo Calibro 9 sul web