Still Light

Lything

2009 (Apollolaan / Tonefloat)
psych-folk

Talvolta capita che l'incontro, più o meno fortuito, di differenti esperienze e personalità artistiche porti a risultati sorprendenti e non facilmente pronosticabili. E' quello che è accaduto nel caso dell'estemporaneo connubio artistico tra tre musicisti di diversa estrazione culturale e provenienti da differenti città e nazioni: il polistrumentista americano Kirill Nikolai, la cantautrice scozzese Lucy Hague e l'enigmatico menestrello inglese Sand Snowman hanno dato vita agli Still Light, il cui debutto, "Lything", uscito in edizione limitatissima e confezionato a mano dalla "micro" etichetta Apollolaan Records di proprietà di Matt Shaw (meglio conosciuto come Tex La Homa), vede ora la luce anche in vinile per la benemerita label olandese Tonefloat.

Registrato tra l'appartamento di Nikolai a Boulder, Colorado, quello di Lucy Hague a Edimburgo, e lo studio casalingo messo a disposizione da Sand Snowman a Londra, "Lything" si presenta come un classico album di folk psichedelico "casalingo": dalla foto di copertina che ritrae un bucolico paesaggio immerso nella nebbia, passando per la strumentazione prevalentemente acustica fino agli arrangiamenti vocali che richiamano direttamente i mostri sacri del genere - Pentangle su tutti - le influenze del folk britannico degli anni Sessanta e Settanta sono evidentissime.
Ma le fonti di ispirazione del trio non si fermano qui: il cantautorato sixties  - e il suo nume tutelare Nick Drake - la psichedelia più gentile e le forme vagamente "progressive", tutto contribuisce al sottile fascino di questo intenso debutto.

L'atmosfera, lungo i sei brani che compongono "Lything", è sognante ed eterea, ma al contempo umbratile e sempre attraversata da una sotterranea tensione emotiva che riveste di tinte fosche alcune delle composizioni meglio riuscite ("A Remedy", "Tenebre").
La musica degli Still Light andrebbe ascoltata ad occhi chiusi, immersi nella penombra, e rimanda - anche in un brano che presenta aperture armoniche più "solari" come "August" - a cieli plumbei e a paesaggi urbani avvolti nella foschia, dove improvvisi scorci naturalistici, illuminati dal pallido sole invernale che fa capolino tra le nubi, rischiarano e rasserenano il paesaggio sonoro. Voci che si inseguono su tappeti di delicatissimi drones e chitarre acustiche ("Hour Of The Wolf"), organo, piano, banjo e xilofono sono tutti ingredienti del raffinato e coinvolgente mosaico sonoro convogliato dai brani dell'inatteso esordio di Still Life.
"Tenebre", con un banjo vagamente country e il viluppo delle voci di Kirill e Lucy di eccezionale potenza evocativa, chiude l'album e ne rappresenta l'apice emotivo e compositivo.

"Lything" è come un fulmine a ciel sereno. Come la quiete prima della tempesta. Una oscura gemma di raccolto e diafano folk psichedelico, adagiato su mirabili armonie vocali, melodie aggraziate ed eleganti e arrangiamenti misurati e accuratissimi. Un esempio lampante di come a volte la musica sgorghi, senza alcuna mediazione, direttamente dall'anima.

08/02/2010

Tracklist

  1. Through The Grain
  2. A Remedy
  3. Footprints In The Garden
  4. August
  5. Hour Of The Wolf
  6. Tenebre

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