Valet

False Face Society

2009 (Mexican Summer)
psych-blues, avantgarde

A pochi mesi di distanza dal miraggio ipnotico di "Naked Acid", Honey Owens, la celebre matrona della luminosa scena avant rock di Portland, torna a farsi viva con tre lunghe jam session individuali di musica lisergica ad alto dosaggio Pentothal. Peccato che l'effetto, indubbiamente anestetico, stavolta sia meno pungente, e il sogno che ne consegue lasci poco spazio ai bei ricordi e alla fantasia.

Eppure, l'Ep "False Face Society" riprende i canoni dei due precedenti Lp, è improntato sulle medesime regressioni acustiche in opposition, e in esso la Owens delinea lo stesso tracciato avanguardistico del recente passato, fatto di pullulazioni elettroniche tese a inscenare gradualmente un mantra indiano stranamente sintetizzato, elemento primario del suo intento artistico. Semmai, la distinzione è tutta da ricercare nel risultato finale, mediocre e privo della sua proverbiale liquidità eterea di stampo blues, sfuggente e ammaliante, capace di attirare a sè qualsiasi cosa. 

L'opening track, "Angel Can't Stop", è una cavalcata pseudo spaziale di sedici minuti, in scia Froese-Franke-Baumann, sorretta da un beat technoide avvilente e poco in linea con il resto dell'asse tematico. E' come se la Owens stesse provando ad incollare in sala di registrazione frammenti campionati dalla propria stiva sonica, senza neanche troppa convinzione, magari pochi minuti prima della pausa pranzo. "Dealer vs Ocean" è ancora meno incisiva, e le sue ondulazioni vagano in una condizione di momentaneo smarrimento, avvolte da echi corrosivi, noiosi, tutt'altro che narcotici. Il sipario di velluto pregiato torna ad aprirsi solo con i tamburi di "Rainbow", dove l'ex Jackie O’Motherfucker riaccende quel fuoco di passione in stasi esotica permanente. Ma è davvero troppo poco per una poetessa del suo calibro.

22/04/2009

Tracklist

  1. Angels Can't Stop
  2. Dealer vs Ocean
  3. Ranbow

 

Valet sul web