A Weather

Everyday Balloons

2010 (Team Love)
chamber-rock

Dischi come questo "Everyday Balloons" sono di quelli che facilmente cadono nella rete della "poca sostanza", danno l'impressione di scivolare addosso, di dissolversi al primo refolo di vento. Forse è vero che gli A Weather non hanno in canna pezzi effettivamente memorabili, ma nella loro musica si trova una capacità rara di cogliere piccole mutazioni "meteorologiche" e di tramutarle in sensazioni musicali pregnanti. Si compongono così i loro morbidi acquerelli, di emozioni gentili e profumate, da sorbire con la dovuta acquiescenza.
In questo nuovo lavoro, che segue il più imbronciato "Cove", il gruppo statunitense suona decisamente primaverile, conservando le pulsioni folk-pop del precedente lavoro ("Winded", "Newfallen", "Fond") e aggiungendo una stuzzicante nota slo-rock, in sostituzione di una sezione ritmica non più così scarna, come strumento di profondità. Questa nuova propensione si amplifica via via nel corso del disco (con insospettate punte come in "Seven Blankets", à-la Early Day Miners), emergendo più esplicitamente nelle ultime tracce ("Happiness", "Giant Stairs" e "Lay Me Down").

A rimanere è in particolare il gusto degli A Weather per certi slanci melodici, piccoli spiragli di luce dei quali il ritornello di "Lay Me Down" rappresenta uno dei migliori esempi, insieme al romantico duetto tra Aaron Gerber e Sarah Winchester di "Newfallen" e alla irresistibile (quanto prevedibile, può darsi) progressione di "Third Of Life".  E' questa proprietà che rende la musica del gruppo di Portland scorrevole: non perché priva di asperità, ma perché in continuo mutamento pur nell'apparente compattezza. Una vitalità fintamente anestetizzata, che si rivela guizzante nei sussulti (quasi-prog) di "Fond" e "Happiness".
Fanno eco poi le dolci ballate di "Midday Moon" e "No Big Hope". La prima ci porta alle soglie dell'oceano, chanson al pianoforte ventosa e bizzarramente poetica (si apre coi versi "You once were a dish sponge/ Now you clean tiles/ In the bathroom/ Where sponges go to die"), in cui il canto solitario della Winchester è ammaliante e ispirato. Il dialogo tra Aaron e Sarah della seconda ripropone uno dei cavalli di battaglia del gruppo, un riposante cullare disteso a osservare le nuvole in movimento. Si consuma così una colonna sonora per innamoramenti indie, figure sgraziate di cartapesta in stop motion che si rincorrono in paesaggi ora mestamente ingrigiti, ora soleggiati e fioriti ("Fond").

Una grossa mano allo sviluppo dell'ascolto di "Everyday Balloons" viene data dalla disposizione delle tracce, che vede in chiusura due tra i migliori pezzi del disco, la sigurrosiana (più che altro per il riverbero pianistico) "Giant Stairs" e il compendio emotivo di "Lay Me Down". In quest'ultima pare succedersi un pomeriggio di instabilità atmosferica, tuoni in lontananza, scrosci di pioggia e l'improvvisa comparsa del sole che si alternano senza soluzione di continuità. E' il "tempo" che i Nostri hanno voluto rappresentare, riuscendovi con innegabile merito.

21/04/2010

Tracklist

1. Third Of Life
2. Winded
3. Ducks In A Row
4. Seven Blankets
5. Midday Moon
6. Newfallen
7. No Big Hope
8. Fond
9. Happiness
10. Giant Stairs
11. Lay Me Down

Il disco si trova in streaming sul loro sito ufficiale

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