Breathe Owl Breathe

Magic Central

2010 (Home Tapes)
alt-folk

"Moustache covers my lower lip
No-one can tell that I'm tremblin'"

da "Own Stunts"


Cos'è, questa protezione baffuta, se non la musica stessa? Nella capanna "Magic Central", là, nel Michigan settentrionale, dove Canada e Stati Uniti si addormentano sotto la stessa coltre di neve, i tre Breathe Owl Breathe hanno, con lo spirito irrefrenabile dei bambini durante il gioco, costruito il proprio mondo, colorato e sognante, giocoso e mai filtrato.
Dopo tre dischi pubblicati solo in formato digitale, i Nostri sono arrivati l'anno scorso alla prima uscita fisica, "Ghost Glacier", del quale hanno perso forse l'energia, compensata però in termini di maturità, arrivando così a definire meglio la propria impronta.

Legati naturalmente a una formazione-base ridotta - voce, chitarra, violoncello e percussioni, alle quali si aggiungono strumenti di fortuna e ogni variazione possibile di pianole e tastiere - i Breathe Owl Breathe viaggiano sulle coordinate di gruppi come i Bowerbirds, quelle di un folk corporeo, specchio dell'intimità tra i membri della band. In questo ambito si muove il bel singolo di lancio del disco, "Own Stunts", vera e propria scalata lungo pendii interiori, immersi nelle neve fino alla cintola, fino alla discesa finale, quasi beachboysiana.
Eppure "Magic Central" sorprende anche con pezzi armonizzati su arrangiamenti scarni, come in "Icy Cave Singers" e "Board Games", i quali ricordano anche una rivisitazione ridente, infantile dei Wildbirds & Peacedrums. A tenere la barra del "classicismo" ci ha già pensato il timbro del cantante Micah Middaugh, che rievoca la soavità baritonale di Bill Callahan nella splendida "Lions Jaw", in cui viene ripreso il battito corposo e le odorose volute di violoncello di "Sometimes I Wish We Were An Eagle".

Lo spirito fondamentale di "Magic Central" è però riassumibile nella levità birdiana - si vedano gli archi della formicolante "Dogwalkers Of The New Age" - di un pensiero lasciato fluire senza affettazione, che  non teme di semplificare svagatamente laddove, in genere, si pregherebbe per una rimuginante introversione. "Musica natatoria", la definisce qua e là Middaugh nelle interviste, nel faticoso tentativo di trovare una definizione per la propria produzione.
In effetti è un po' così - tanto che la band lo esplicita nell'onomatopeica "Swimming", per coloro ai quali non fosse chiaro: è nella precisione iperfocalizzata della regressione a uno stadio primigenio che si trova respiro e la possibilità di sguazzare indisturbati. E ascoltare con curiosità divertita la storia di una principessa e un drago amici di penna ("Dragon").

Con "Magic Central" è riuscito ai Breathe Owl Breathe il piccolo miracolo di mettere insieme un disco terapeutico, dal quale lasciarsi abbracciare e condurre per mano in una piacevole reminiscenza, come nell'amorevole stornello di "House Of Gold". È un dono concesso a pochi.

22/11/2010

Tracklist

1. Own Stunts
2. Dogwalkers Of The New Age
3. Parrots In The Tropical Trees
4. Board Games
5. Dragon
6. House Of Gold
7. Icy Cave Dancers
8. Lake Light
9. Sidehill Gouger
10. Across The Loch
11. Swimming
12. Lions Jaw

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