Christy & Emily

No Rest

2010 (Klangbad)
folk-rock, songwriter, avantgarde

Christine Edwards ed Emily Manzo sono un duo di Brooklyn alle prese con un folk-rock a cappella che si porta dietro tradizioni country e spiritualità sommessa. Con Christy a chitarra e voce e Emily alle tastiere, le due concepiscono gli ossuti madrigali di "Gueen's Head" (Social Registry, 2007), con cui riesaminano il format di Indigo Girls e Freakwater. Dopo un innocuo disco di transizione, "Superstition" (Big Print, 2009), le due abbracciano lo spessore intellettuale di Tara Jane O'Neil per "No Rest", prodotto da Hans Joachim Irmler dei Faust, basato in buona parte sui rimbombi delle percussioni, suonato in una mezza trance disorientante, focalizzato come non mai sulla paranoia.

"Beast", il capolavoro, è la commistione quintessenziale tra i Velvet Underground e le armonie femminili dei primi Throwing Muses: colpi sabbatici, organo spettrale, accordi agonizzanti e riflessi ragtime si alternano per accompagnare l'apatia delle due geek. La piece si annulla nel buio lasciando le ragazze a domandarsi "Can I wait for light? Will the lightning strike?", quindi si fa prendere da un terrore panico di vibrazioni gravi.
Ancor più raminga è "Cave", romanza nevrotica con tracce di psichedelica spaziale (ma all'inizio un duetto spettrale tra chitarra bassa e timpano) e parentesi oniriche. L'eco vertiginosa della chitarra è usata come spunto ritmico in "Little World", l'altro apice, un teso monologo della sola Christy che si accascia in un'orgia stereofonica di campanacci. Notevole anche come inventano quasi per gioco il galop-filastrocca di "Firefly", cui fa da controcampo uno squillante cameo minimalista.
Il fondo più cupo è lo strazio macabro narrato in "Guava Tree" (ritoccata finemente da violoncello e piano elettrico), che sembra saltato fuori da "Pomodori verdi fritti alla fermata del treno". Persino il lento di "Kings & Monsters" diventa una maestosa disquisizione di drammaticità pucciniana, e la poesiola casalinga per piano di "Amaryllis" diviene una stridula nenia debordante nel farfuglio.

Con un padre-padrone (ma più padrino) Irmler in perfetta simbiosi, a insufflare coriacee qualità d'espressione drammatica, e un cipiglio irrazionale che è il suo storico marchio di fabbrica, il terzo albo delle due diventa un poemetto di sensibilità e trasporto. Commovente nell'uso creativo della tensione, disturbante nella rielaborazione dell'idea di dolcezza. Il violoncello è di Sehera Nawaz.

30/05/2010

Tracklist

  1. Beast
  2. Firefly
  3. Sundowners
  4. Cave
  5. Little World
  6. Kings & Monsters
  7. Guava Tree
  8. Idle Hands
  9. Here Comes The Water Now
  10. Amaryllis

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