Prima prova solista per Fean Healy, dopo i sei dischi pubblicati con i Travis, nei quali è sempre stato l'unico autore delle canzoni. Questi dieci brani riprendono piuttosto fedelmente le caratteristiche della maggior parte dei dischi del gruppo madre, ovvero propongono canzoni atte a far vivere all'ascoltatore le sensazioni proprie di malinconiche introspezioni ambientate in pomeriggi piovosi. Il timbro vocale, lo stile melodico e il tipo di emotività che caratterizza il lavoro non cambiano di una virgola rispetto al passato. L'unica differenza, peraltro prevedibile, è un suono che, invece di essere elettrico, risulta ai limiti del semiacustico, con una certa attenzione a elementi come pianoforte, archi o la voce femminile di Neko Case in "Sing Me To Sleep". L'ispirazione melodica è comunque buona e non si perde nel corso del disco, e anche gli arrangiamenti sono sempre ben costruiti.
L'ascolto, in definitiva, è piacevole, ma "Wreckorder" ha anche un rovescio della medaglia di cui non si può non tener conto. Il disco, infatti, non mostra nulla di più rispetto a quanto Healy è già stato in grado di fare, né stilisticamente né qualitativamente, e rischia, quindi, di essere visto più come un passaggio interlocutorio che come una tappa realmente significativa del percorso artistico dell'autore.
30/12/2010