Disco d’impalpabile soundsculpting, “Moraine” si snoda attraverso “Push” e “Terminal”, in qualche modo debitrici delle oasi cosmiche degli Stars Of The Lid e della “Discreet Music” di Brian Eno, “Medial”, un'increspatura dei 4’33” di silenzio di John Cage, e “Lateral”, una tecnica mista che vegeta grave a basso volume. Lo tsunami di “Recessional” termina proprio quando inizia a comunicare qualcosa di musicale.
Per il suo opus d’esordio (oltre al progetto Duprass, dedito alle installazioni multimediali, in coppia con la connazionale Liora Belford) l’israeliano Govrin gioca sui toni allucinati e semi-horror con esiti fiochi. Apporti di Carmel Raz, ma si fa sentire di più il cello di Karni Postel nel preludio di “Ground”.
04/02/2010