I Jesus Franco & The Drogas, uno dei rami della già complicata genealogia di Jesi e dintorni, ritornano a due anni dal debutto con un progetto allargato che ingloba un’altra interessante realtà dell’underground italico, i Satantango (base a Lodi).
Il surf-punk corporeo infestato dai feedback di “The Circus Comes To Town”, l’aggiornamento dello street-punk all’era delle Erase Errata di “The World Is Cruel And The People Are Strange”, e i Teenage Jesus a cuor leggero di “Nothing Else To Say”, sono i brani con cui i Satantango mettono in chiaro le cose.
I Jesus Franco sorprendono ancor di più, specie se confrontati allo scalcinato ma bonario rock’n’roll di “Get Free”. La “Crazy Baby” degli Steel Tips e “Fernando Sancho” (anche più schizzata) sono veri e propri deliri alla Pere Ubu meno l’alienazione elettronica di Ravenstine, e “Shotgun Organ” è un altro pastiche sperimentale: qualche secondo di danza macabra muta in dissertazione noise grottesca per poi sbrindellarsi tra canto tartagliante e grugnente, e false partenze a mo’ di scavezzacolli. Il disco va in gloria con il post-hardcore di “Ray Charles” e il duetto finale di “Motel Sex” (l’unione dei due gruppi, in classico stile split), tutto barriti cacofonici di sax e dissonanze angosciate.
Magnifica imitazione dell’epoca d’oro della psicosi rock, dalle white panther al CBGB’s, dalla wave al proto-gotico, armata della secchezza di un mini-cd e della tracotanza del supergruppo. Anna Poiani (voce dei Satantango) a un tiro di schioppo dalla perfezione.
31/05/2010