Junip

Fields

2010 (City Slang / Bella Union)
alt-folk

Tenuti in stato di animazione sospesa dal successo solista del frontman, José González, i Junip pubblicano il proprio esordio in formato Lp a dieci anni dalla loro fondazione, avendo inoltre già attraversato una sosta di cinque anni. Che la loro riapparizione sia inversamente proporzionale alle difficoltà di Gonzalez nel riproporsi? Tutto da vedere.

"Fields" ha in sè la capacità di saper rappresentare corrispondenze tra micro e macrocosmi: la sua musica pare allo stesso tempo scarna ed esauriente, come uno sterminato, trasparente liquido amniotico, in cui vibrano simultaneamente centinaia di impercettibili movimenti. Un po' sonnolenta, distratta ("To The Grain"), un po' ipercinetica e iperfocalizzata ("Rope & Summit"), la realtà intercettata dalla band di José González è forse un ritratto azzeccato di ciò che circonda le nostre incarnazioni virtuali.
Il cantautore svedese pare sussurare, a volte, una litania di parole di un neo-Esperanto, frutto di un inglese rotolante su una pronuncia tra l'indiano e l'ispanico ("Always"), aumentando la sensazione di un prodotto futuribile, in cui tutto si mescola come in un'immaginaria metropoli musicale.

Eppure, come in ogni cosa, alla fine è la sostanza a determinare la riuscita di un'operazione: con "Fields" il discorso musicale non aggiunge molto al proprio vocabolario (ammesso che quest'ultimo non sia già stato scritto completamente). Ciò che fa José González con la sua band è sovrapporre diversi strati: spesso una struttura convenzionale, in particolar modo nell'iniziale "In Every Direction" e nella finale "Tide", si accompagna a una sezione ritmica dai richiami blues e jazz dagli echi world e a una scrittura chitarristica minimalista, colma di riverberi ma pregnante come uno schizzo espressionista.
Il frequente ricorso a un'elettronica sommessa riporta alla mente i primi Midlake e i loro timidi svolazzi di pianola ("Don't Let It Pass"); il synth di "To The Grain" lascia invece intravedere ben altri paesaggi.

Il disco di Junip si sviluppa così lungo un lasso di tempo insieme dilatato e compresso, imprigionato in una sorta di ridondante sintesi, che trova corrispettivo esemplare nel mantra occidentalizzato di "Rope & Summit". Lo stile blandamente metaforico della scrittura di González (si veda anche "In Every Direction") è a sua volta paradigmatico delle difficoltà odierne (e delle sue, per sua stessa ammissione): trovare parole per qualcosa che ancora non si comprende, farne dei messaggi riconoscibili e generali, senza smarrirne l'intrinseca specificità. Da questo punto di vista, lo sforzo è meritevole ma il risultato, questa volta, scarso.


20/10/2010

Tracklist

1. In Every Direction
2. Always
3. Rope & Summit
4. Without You
5. It's Alright
6. Howl
7. Sweet & Bitter
8. Don't Let It Pass
9. Off Point
10. To The Grain
11. Tide

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