Cantautrice berlinese nel solco del passatismo rielaborato di Edith Frost, Kitty Solaris (al secolo Kirsten Hahn) si afferma con il ciclo di lieder di “Future Air Hostess” (2007), e nel frattempo s’improvvisa produttrice di talenti a nome Solaris Empire.
Nel nuovo “My Home Is My Disco”, il vero rimando all'album di debutto è rappresentato da “No More Word”, la più angosciata del lotto, e da un canto narcolettico che nobilita “My April Dreams” e “Spring Will Surely Come”, una Nico romanticona, e la lunare “Cold Season”.
Quando l’attenzione si sposta alla scenografia, la qualità avverte una certa flessione. Tocchi creativi di piano gocciolante sono presenti - ma brevissimi e quasi inudibili - in “Positive/Negative”; “Under The Yellow Suns” è genuinamente scheletrica, e pure un po’ troppo prevedibile; le più robuste “Jesus Died For Your Sins”, “Kisses Lift Me Up” e “My Home Is My Disco” sembrano scritte da una spompata Pj Harvey.
Anche se ricamato dai comprimari e rifinito dalla produzione (nientemeno che Gordon Raphael e Holger Müller), l’album paga lo scotto di addensare la sua vaghezza d’intenti su melodie minori o - per umore e per fattura - non felici. Già edito in madrepatria nel 2009, autoprodotto, riedito orgogliosamente dalla veneta Macaco Records.
02/03/2010