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L'Anthologia. Punk e Post-Punk, 1977-1980

2010 (Cramps)
new wave

"Gli anni che rivoluzionarono il rock italiano", recita così il sottotitolo di questa imperdibile antologia che raccoglie il meglio della new wave italiana dal 1977 al 1980. Una verità sacrosanta che suona come un epitaffio quando ci si volge a guardare lo stato comatoso in cui versa, oggi, il rock tricolore, anche e sopratutto quello indipendente, nonostante i suoi rappresentanti si fregino spesso - chissà perché, poi - di una presunta e non dimostrata superiorità culturale.
Vero è che lo scorcio finale degli anni Settanta, quello della corrente passata alla storia come new wave, è stato straordinario per molte scene musicali occidentali, ma è altrettanto innegabile che, pur con tutte le sue peculiarità, l'Italia non si è tirata indietro, raccogliendo la sfide che arrivavano dall'Inghilterra e dagli Stati Uniti. E allora, ai fini di un giudizio globale sulla creatività della nostra scena in quegli anni, poco importa se nel Bel Paese, come scrive Federico Guglielmi nelle note interne del booklet, il punk e il post-punk siano arrivati in contemporanea, con l'ovvia conseguenza che il 1977 dei Sex Pistols sia stato capitalizzato in Italia solo uno o due anni dopo; i risultati sono stati, comunque, mediamente buoni con qualche picco di eccellenza.

La selezione musicale, a cura dello stesso Guglielmi, va a sviscerare gli episodi più validi e interessanti delle diverse scene cittadine dell'epoca, dalla vivace Milano alla più isolata Napoli passando per la leggendaria Pordenone dello stato di Naon e una Bologna che ha fatto scuola. Alcune delle tracce presenti in scaletta sono state rimasterizzate e portate su cd per la prima volta dopo anni di irreperibilità, a dimostrazione anche della bontà filologica dell'operazione. I gruppi imprescindibili dell'epoca, infatti, sono tutti rappresentati: dagli Skiantos, paladini del rock demenziale, ai Chrisma, massima espressione del rock elettronico italiano. Ma ci sono anche l'eclettico Faust'O nell'insolita veste ironica di "Anche Zimmermann" e i formidabili Gaznevada di "Nevadagaz", storico singolo che mischia ritmica funk-punk e folate alienanti di tastiere e sax. Non a caso uno degli stati d'animo più ricorrenti nelle canzoni new wave è proprio l'alienazione, ma per fortuna c'era anche chi, come gli immensi Confusional Quartet, riusciva a trasformarla in energia vitale servendosi di ludiche strutture strumentali che, attraverso fughe vertiginose di tastiere, davano vita a un linguaggio originalissimo, anche rispetto alle produzioni estere.

Non mancano i gruppi di culto, poco meno che capisaldi del rock nostrano che si sono comunque guadagnati schiere di estimatori: i Decibel di Enrico Ruggeri, sospesi tra furore punk e sperimentazioni elettroniche, rientrano senz'altro nella categoria al pari dei fiorentini Neon, fautori di un algido e funereo synth-punk imbevuto di umori industrial. Da Pordenone, invece, arrivavano gruppi dal sound estremo come HitlerSS e Tampax, rappresentati qui rispettivamente da "Slave" e "U.F.O. Dictator", superbi esempi di putrido, viscido e oltraggioso punk come nessun altro in Italia ha saputo fare. Anche gli Underground Life godono, presso gli appassionati, di grandissima considerazione in virtù di una lunga carriera che ha raggiunto l'apice intorno alla metà degli anni Ottanta. "L'Anthologia" gli rende omaggio con il brano "Noncurance", folk-rock onirico dalle armonie crepuscolari e dalla melodia nostalgica.
Ci sono poi quelle che si possono definire "chicche", brani di band meno importanti e, magari, anche meno conosciute pure per i più addentri alle vicende del post-punk italiano: "Intoxication" dei Rancid X, inno punk ruffiano ma di forte impatto; "Blockhead Dance"degli X-Rated, frenetica danza macabra alla B-52's; "Publici Mores" degli Elektroshock, punk'n'roll selvaggio memore della lezione degli Stooges; "S.W. Digestion" degli Stupid Set e "Dada Boutique" dei Revolver, brani su cui aleggia lo humor nero dei Residents. Merita una menzione a parte LeoNero, alter ego di Gianni Leone, storico leader del Balletto di Bronzo, che alla fine degli anni Settanta aggiornava look e sound alla nuova estetica musicale fatta di allucinazioni metropolitane e atmosfere decadenti.

Infine, ci sono le curiosità, immancabili in una raccolta del genere anche se non sempre qualitativamente all'altezza del resto: "Europe" dei N.O.I.A. è sicuramente simpatica ma cita in modo troppo calligrafico i Kraftwerk così come "Rosa shocking" dei Dirty Actions fa il verso agli Skiantos senza i guizzi geniali di Freak Antoni e soci. "Orrore", ingenuo pamphlet femminista delle Kandeggina Gang, è da segnalare giusto per confermare che Jo Squillo, qui diciassettenne, era un caso irrecuperabile fin dall'adolescenza mentre l'altrettanto ingenua "Basta basta" dei Kaos Rock si lascia apprezzare per la gradevolezza della melodia e per la maggiore abilità tecnica dei musicisti. Risulta un po' fuori contesto, invece, la ballabile "Desire Crazy Desire" di Mixo, ma sulla resa nulla da dire: si tratta di un funk elettronico di gran classe.
Non si può rimproverare nulla a "L'Anthologia" e, anzi, la speranza è che un giorno possa essere data alle stampe una raccolta, magari sotto forma di cofanetto, che illustri il fenomeno della new wave italiana nella sua globalità, includendo anche gli anni Ottanta. Sarà sicuramente la volta buona per riscoprire altri gruppi italiani fondamentali come Frigidaire Tango, Pankow e Franti. Confidiamo nell'irreprensibile Cramps!


15/01/2011

Tracklist

  1. Skiantos - Io sono un autonomo
  2. Decibel - Mano armata
  3. Gaznevada - Nevadagaz
  4. N.O.I.A. - Europe
  5. Rancid X - Intoxication
  6. Faust'O - Anche Zimmermann
  7. X-Rated - Blockhead Dance
  8. HitlerSS - Slave
  9. Chrisma - Wonderlust
  10. Confusional Quartet - Bologna Rock
  11. LeoNero - Strada
  12. Neon - Informations Of Death
  13. Tampax - U.F.O. Dictator
  14. Kandeggina Gang - Orrore
  15. The Supid Set - S.W. Digestion
  16. Elektroshock - Publici Mores
  17. Revolver - Dada boutique
  18. Mixo - Desire Crazy Desire
  19. Dirty Actions - Rosa shocking
  20. Underground Life - Noncurance
  21. Kaos Rock - Basta basta

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