Trio noise-pop di stanza a Dalston, sobborgo di Londra, i Male Bonding sono stati assoldati dalla Sub Pop che li ha immediatamente lanciati nella mischia con questo adrenalinico e mediamente ispirato "Nothing Hurts".
Un disco che, con la sua carica melodica e i suoi ritornelli spensierati, potrebbe tornarvi comodo durante l'estate prossima ventura. Sul bagnasciuga, apprezzerete ancora di più la carica selvaggia e il pathos giovanilistico di "Years Not Long", gli anthem fiammeggianti di "All Things This Way" e "Your Contact", ma anche le contemplazioni un po' indolenti di "Franklin" e i Beatles frullati a dovere, ma non troppo, di "Weird Feelings".
I ragazzi hanno poche cose da dire, ma le dicono nel modo più accattivante possibile. Che, poi, è anche il modo più semplice per beccarsi in giro le solite, sperticarte lodi... Spigoloso (ma attento a non rompersi le unghie...) in "T.U.F.F." e in "Private Key", un po' rumoroso ("sì, ma non esageriamo!") in "Crooked", frenetico e vagamente Byrds-iano in "Nothing Remains", arruffone in "Pumpkin" e sognante in "Worse To Come", con il cameo delle Vivian Girls: "Nothing Hurts" tira qualche pietruzza, ma non ferisce mai sul serio.
02/05/2010