Moonface

Dreamland Ep: Marimba And Shit-drums

2010 (Jagjaguwar)
alt-pop

Non avrà creduto alle proprie orecchie, Spencer Krug (Wolf Parade, Sunset Rubdown, Swan Lake), nel sentirsi designare proprio bardo immaginifico da nientemeno che Johnny Depp, per la sua ultima fatica burtoniana. Vorrebbe forse legittimare questo endorsement col suo ennesimo progetto, a nome Moonface. Quest'ultima potrebbe essere forse un'uscita one shot, forse no: sempre arduo decifrare quanto si agita nel groviglio mentale del canadese.

Lungo incipit che prepara ad affrontare il contenuto di questo "Dreamland Ep", ossia un'unica traccia di venti minuti, voce, marimba e percussioni; un giornale di viaggio dettato da Orfeo stesso, per ammissione dello stesso Krug. Certamente un lavoro ambizioso, che però, in fin dei conti, non opprime più di tanto. Il paesaggio melodico, l'immaginario rimangono quelli di "Dragonslayer", dilatati e psichedelizzati dal suono insieme alieno, artificiale e naturale della marimba. Un'operazione di costruzione narrativa che ricorda da vicino quella compiuta da Destroyer l'anno passato, col suo "Bay Of Pigs Ep": ciò che ne esce può essere considerato una sorta di cortometraggio di contorno all'opera krughiana, un riassunto collaterale più che una sua dilatazione pretenziosa.

L'ascolto di questo "Dreamland Ep" non è effettivamente così spaventoso come si potrebbe pensare, trasportati nel mondo onirico del canadese, che pubblica, insieme al brano scaricabile con offerta libera qui, una raccolta di fedeli reportage dal proprio sonno disturbato. Come un sogno, appunto, scorre quest'ultimo pezzo: il finito e l'interminabile si fondono indistinguibilmente, tra improvvisi saliscendi emotivi. La scelta della marimba si rivela azzeccata, da un lato per riprodurre le atmosfere esotiche, retrò e insieme futuristiche, dall'altro per riassumere l'agitarsi estroso ma coerente delle ultime composizioni del canadese. Sospensioni sconnesse si tramutano in evocativi crescendo, sulla scorta delle declamazioni di un Krug per fortuna meno irruente del solito.

Del racconto in sé si può dire che non si discosta molto dalle ultime produzioni del canadese: c'è chi lo troverà un ammasso di libere associazioni orchestrate ad arte per sembrare ispirate e allucinate, c'è chi lo troverà un incontro perfetto tra concisione, sobrietà narrativa e "balzo" artistico.
Sia esso una digressione estemporanea di un "logorroico musicale", o l'espressione, la prova definitiva dell'estro di un genio dei nostri tempi, l'unica cosa che sembra certa è che questo Ep saprà affascinare e dividere.

07/03/2010

Tracklist

1. Dreamland Ep: Marimba And Shit-drums

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