Riparte il carrozzone del gruppo di Montreal, in seguito all'interessante esordio di "Parc Avenue", opera sfuggente di rimescolamento di influenze classic-rock, un pastone psichedelico screziato di folk e dalle improvvise virate ed escursioni tra generi e stili, in pieno stile canadese. Con questo "La La Land" i Plants And Animals ambirebbero a proseguire sul loro tracciato; conservano gli ingredienti, in effetti, ma smarriscono del tutto la preziosa (per loro in particolare) capacità di suonare imprevedibili. Spesso è una sensazione strisciante di incompiutezza a farla da padrone, come nell'iniziale giro di chitarra dell'assolata "Tom Cruz" (e, chiudendo il cerchio, nella finale "Jeans Jeans Jeans"); altre volte i Nostri si perdono in molli, fumose ballate, dal vago sapore sciamanico, à-la Krug ("Undone Melody", "Swinging Bells", "Fake It", "Celebration" e l'elenco non sarebbe finito, purtroppo).
E' persa quindi la capacità anche di mostrare anche, all'occasione, una coralità drammatica alla maniera degli Arcade Fire, nelle loro code grandiose, condite di fiati e maestose rullate (ne rimangono le vestigia solo in chiusura di "Undone Melody"). "La La Land" mostra insomma una band di fronte a serie difficoltà, a metà del guado tra una riproposizione coerente della propria musica e un cambio di rotta deciso e proficuo.
20/04/2010