Sachin Raj

So Long (To The Child)

2010 (self released)
songwriter

Una scatola di memorie. Ricordi di giorni lontani, immersi nella luce del sole. Per Sachin Raj, aprire lo scrigno della fanciullezza è scoprire la parte più preziosa di sé: "ci sono così tante cose accadute durante l'infanzia che rimangono con noi a lungo termine... le nostre esperienze, le nostre famiglie, persino gli eventi traumatici".

È proprio intorno al tema dell'infanzia che gravitano le canzoni di "So Long (To The Child)", opera seconda di Sachin Raj e specchio di un talento pronto a sbocciare. L'esordio eponimo del songwriter di Long Beach (ma di famiglia indiana, come suggerisce il nome) aveva un respiro appena più mosso, con l'accompagnamento discreto di una vera e propria band. "So Long (To The Child)", pubblicato praticamente in contemporanea con l'album di debutto (e almeno altri due dischi sono in arrivo da qui alla fine dell'anno...), è invece un affare solitario e intimamente personale: un pugno di canzoni nude, un picking nitido e gentile e una voce come il soffio di un sussurro a fior di labbra, che sconta solo una scrittura a tratti ancora troppo lineare.

È in una vecchia casa tra i boschi dell'Oregon che i brani di "So Long (To The Child)" hanno preso forma, negli intervalli tra gli scrosci della pioggia battente. Le punteggiature di glockenspiel di "Sun Rise" e gli arpeggi di "Black Star Caves" suggeriscono inevitabilmente il parallelo con il primo Elliott Smith: "Usava un'inconfondibile progressione di accordi e melodie di forte presa. Penso che ci accomuni il fatto di scrivere canzoni musicalmente complesse e dalle liriche personali", osserva Raj senza lasciarsi intimorire dal paragone.
Tra la morbida litania di "Liner Notes" e l'andamento nostalgico di "Sachin's Blues #1", gli echi degli studi di chitarra classica di Raj e la sua passione per i raga indiani percorrono l'introduzione strumentale della conclusiva "Fuji From A Plane".

L'ombra della solitudine e il senso del destino gravano su ogni brano: "crescere, per me, significa mantenere la semplicità di un bambino e diventare consapevole del grande mondo là fuori senza farsi schiacciare". Lo sguardo del bambino è il modo più vero di diventare grandi: "So long / To the child I used to know / I won't admit that I've grown up".

20/06/2010

Tracklist

1. Sun Rise

2. A Matter Of Time

3. Final Page

4. Black Star Caves

5. Sachin's Blues #1

6. Liner Notes

7. Sachin's Blues #3

8. Wishing Well

9. So Long (To The Child)

10. Fuji From A Plane

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