Serena Maneesh

No 2: Abyss In B Minor

2010 (4AD)
shoegaze, psycho-noise

Il ritorno dei norvegesi Serena Maneesh, oltre a confermare tutta la dedizione del chitarrista Emil Nikolaisen per il culto dei My Bloody Valentine, mostra, rispetto all’omonimo e già valido esordio, una maturità tale che lo shoegaze finisce per diventare solo un pretesto per giocare al rialzo.

Prendiamo “I Just Want To See Your Face”: giunti fino alla sorgente di “Isn’t Anything”, i Nostri s’adoperano per rendere il suono sempre più potente e ballabile (!), oltre che pregno di quella sacra confusione che è degna erede di tanti esperimenti lisergici. Ma siamo, è bene ribadirlo, sempre sul lato più selvaggio e, insieme, visionario del rock. Verrebbe da dire anche “viscerale”, soprattutto quando a prendere il volo è una “Reprobate!” che svalvola imperiosa tra un drumming d’acciaio e uno sciame indiavolato di feedback.

Un mix di raziocinio colossale e di equilibri instabili che non può che lasciare tramortiti e beati, soprattutto quando realizzi, dopo averlo letto da qualche parte, che “Ayisha Abyss” (direttamente nella playlist annuale!) è davvero, col suo groove smisurato infilzato da schiamazzi elettronici, un matrimonio sballato tra i Can fatti di caffeina e i Funkadelic di “Maggot Brain”.
Naturalmente, Kevin Shields è sempre il santino più coccolato sul comodino di Nikolaisen e “Loveless” certamente un Sacro Graal cui continuare a dare la caccia. Arriva, quindi, “Melody For Jana” e quelle stratificazioni celestiali con la voce in balia di un mistero inesprimibile sono tutte lì, intatte e sfuggenti.

Le acide escandescenze di “Blow Yr Brains In The Morning Rain” sono figlie, invece, di Mercury Rev tanto lontani nel tempo quanto mai fuori luogo… Ipnotica e sorniona, grassoccia e tossica, “Honeyjinx” mostra, poi, come il fulcro di questa musica sia tutto nella contrapposizione, anche violenta, tra melodie celestiali e un maelstrom controllato di dissonanze e cacofonie. I poliritmi su di giri di “D.I.W.S.W.T.T.D.” sembrano un omaggio ai Talking Heads paladini di un ritmo universale, ma l’impianto è variopinto e stordente, oltre che tremendamente pop (pur se di pop “alieno” si tratta).

Alla fine di questa corsa a perdifiato, t’accorgi che sono passati appena trentasette minuti e rotti. E apri gli occhi, come rinato a nuova vita, dopo aver assaporato le languide atmosfere di “Magdalena (Symphony #8)”: un po’ di folk, radiose incursioni nel cuore segreto della nostalgia, crescendo sinfonici, scarti temporali che ripescano il sogno di un Brasile “immaginario” e tanta, tanta magia…

Più raccolto del precedente, ma contemporaneamente più ricco di sfumature, "No 2: Abyss In B Minor" è un disco che si ascolta a ripetizione, senza stancare mai.

03/03/2010

Tracklist

1. Ayisha Abyss
2. I Just Want To See Your Face
3. Reprobate!
4. Melody For Jaana
5. Blow Yr Brains In the Morning Rain
6. Honeyjinx
7. D.I.W.S.W.T.T.D.
8. Magdalena (Symphony #8)

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