Shining

Blackjazz

2010 (Indie Recordings)
neo-progressive, jazz-metal

Piuttosto atteso, questo “Blackjazz”, quinto disco degli Shining e, probabilmente, definitiva summa delle loro inclinazioni neo-progressive in bilico tra fusion e paccottiglia metallica.

Già alquanto deludente, il precedente “Grindstone” ci aveva messo in guardia: la compagine norvegese veleggiava paurosamente verso un’esaltazione incontrollabile del suo sound, rischiando, a più non posso, di perdere il controllo. Alla fine, le nostre paure hanno avuto il sopravvento. C’è qualcuno che ha parlato di un incontro tra i Fear Factory e John Zorn, ma ad ascoltare l’iniziale “The Madness and the Damage Done” bisogna correggere un pochino il tiro. Nel deragliante prog-death dalla corazza cibernetica che ci assale con rude prepotenza, infatti, riconosciamo quelle vertigini “brutaliste” che uniscono, in un solo abbraccio, Zs e Orthrelm. L’effetto non è proprio dei migliori.

Qualcosa di disumano e, insieme esilarante, percorre questa musica, anche se il termine pretenzioso calzerebbe a pennello... Zappa sarebbe entusiasta di questa roba, magari stigmatizzandone certi eccessi, ma comunque, come dire?, seriamente divertito (“Fisheye”).
La cover di “21st Century Schizoid Man” dei King Crimson (con il cameo di Grutle Kjellson degli Enslaved) declina un fantascientifico mix di reminiscenze black-metal e strutture d’acciaio, cercando di farci capire quali siano le origini di tanta ferina crudeltà.

Altrove, nel groove fratturato e dark-oriented di “Exit Sun, Pt. 1” e nelle scansioni post-industriali di “Exit Sun, Pt. 2”, si riconoscono ossessioni cibernetiche, tentativi maldestri e finanche fuori tempo massimo di proiettarsi in un futuro chissà quanto lontano (lo stesso che, evidentemente, raccoglie le folate velenosissime di “Omen”). Quando, poi, il sax di Jørgen Munkeby guizza nell’aria con fare inviperito, mentre una caterva di riff chitarristici ne asseconda gli spasmi, si raggiungono vette di assoluta euforia… Bisogna, comunque, aspettare “Blackjazz Deathtrance” (un parto malriuscito dei Nine Inch Nails) per poter parlare di apoteosi ”bombastica”.

Non so dove vogliono andare a parare gli Shining (probabilmente, avranno le loro ragioni e anche una meta da raggiungere). Per il momento, comunque, “Blackjazz” segna un ulteriore passo indietro, non riuscendo a bilanciare a dovere ambizione smisurata e cattivo gusto.

25/01/2010

Tracklist

1. The Madness and the Damage Done
2. Fisheye
3. Exit Sun
4. Exit Sun
5. Healter Skelter
6. The Madness and the Damage Done
7. Blackjazz Deathtrance
8. Omen
9. 21st Century Schizoid Man

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