Someone Still Loves You, Boris Yeltsin

Let It Sway

2010 (Polyvinyl)
pop-rock

Egrave; un cliché riconosciuto, in particolare di certi videoclip musicali degli anni 90, quello del "ragazzo meno popolare della scuola" che improvvisamente si toglie gli occhiali dalla montatura spessa, si sbottona appena la camicia e assiste alla propria metamorfosi in splendido principe. Pare che in questo "Let It Sway", che già invita a lasciarsi andare in un blando slogan pseudo-olimpico, i Someone Still Loves You Boris Yeltsin vogliano compiere un simile passo. Il gruppo di Springfield (Missouri) - che ci permetteremo di abbreviare in SSLYBY, pur rispettando la fantasia della scelta - si è forse stancato dei canoni di timidezza compositiva ed espressiva che hanno costituito l'apparente viatico al riconoscimento in campo indipendente negli anni scorsi. Allo stesso tempo tutto ciò li ha portati a pubblicare dischi anche piuttosto buoni, i loro primi due "Broom" e "Pershing": certo lasciandoli all'ombra dei mostri sacri del palcoscenico delle serie tv da collegiali.

Senz'altro avranno notato che lo stesso Ben Gibbard si è dato una "ripulita" d'immagine: dietro questa trasfigurazione mondana vi è anche, forse, il diverso approccio di band di pop giovanile americano come i SSLYBY. Resta comunque lo stupore di trovarsi di fronte i chitarroni college-rock di "Back In The Saddle" e "All Hail Dracula!", con tanto di bridge di dichiarazione ormonale. Il tutto sembra quasi un revival nineties, se si aggiungono il motivetto à-la Weezer di "Banned (By The Man)" e gli effettacci "polvere di stelle" di "Sink/Let It Sway".
Più che la lontananza degli stilemi del cuore pulsante di certa musica a stelle e strisce (Hold Steady o gli ultimi Band Of Horses, ad esempio) dai nostri, più avvizziti, si avverte una stanchezza generale - prima di tutto nei testi di "inesistenzialismo" adolescenziale - che rende tutto banale, in definitiva poco fresco.

È quindi un peccato vedere il disco spegnersi via via, con qualche sprazzo indie-pop come "Critical Drain" a riaccendere gli animi, subito disattesi da mosci impasse melodici ("Animalkind", "Phantomwise"). Bizzarra (e significativa) è invece la balera finale di "Made To Last" (Coral): "Nothing's made to last". Più che un orgoglioso proclama di un "pensiero debole" declinato in musica, pare un'ammissione rassegnata delle proprie scarse aspettative e aspirazioni.

01/08/2010

Tracklist

  1. Back In The Saddle
  2. Sink/Let It Sway
  3. Banned (By The Man)
  4. In Pairs
  5. My Terrible Personality
  6. Everlyn
  7. Stuart Gets Lost Dans Le Metro
  8. All Hail Dracula!
  9. Critical Drain
  10. Animalkind
  11. Phantomwise
  12. Made To Last

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