Staggerman

Tiny, Tiny, Tiny

2010 (Autoprodotto)
alt-rock, songwriter

C'è una grossa auto scura, nel vialetto di fronte a casa. Sembra sbucata dalla scena di qualche vecchio b-movie. Il diavolo è venuto a bussare alla porta: ha un viso di donna e uno sguardo silenzioso. Ci sarà tempo per lavare i piatti e spegnere la televisione, prima che ti conduca via con sé?
Si fa chiamare Staggerman, quasi come lo Stagger Lee delle antiche murder ballad: sembrerebbe fatale che sia il diavolo in persona ad affacciarsi nelle sue canzoni... Ma lui si schermisce con semplicità: "in realtà, oltre a piacermi il suono della parola, ho trovato appropriato il significato del verbo to stagger (qualcosa come traballare, barcollare, ma anche strabiliare, stupefare)". All'anagrafe, il suo nome è Matteo Crema: viene dalle coste del Lago d'Iseo e, dopo aver militato in numerose band locali (dai Van Cleef Continental agli Union Freego), arriva oggi all'esordio solista con un disco dai contorni autentici e schietti.

Uno scorcio di campagna in cui l'orizzonte padano sembra confondersi con quello americano: fin dalla copertina, le radici di "Tiny, Tiny, Tiny" si spingono oltre l'Oceano. "Sour Times" si presenta con un passo eelsiano, fatto di fraseggi malinconici di chitarra sospesi tra tintinnii di glockenspiel ed echi sintetici: "Sour times are coming for sweet people too", annuncia con tono precario. E mentre "Ballad For A Lonesome Cowboy" evoca l'Americana dei fratelli Felice, le chitarre di "Sinking Into The Floor" vanno a frantumarsi in schegge Wilco.
"Ho sempre ammirato, soprattutto in molti songwriter odierni, il fatto di non aver paura di confrontarsi con un modo di fare musica che sembra essere rimasto invariato negli ultimi settant'anni", afferma deciso Crema. "Non vanno alla ricerca spasmodica di nuove forme, suoni e modi di scrivere". Allo stesso modo, le sue canzoni cercano nella tradizione la terra in cui piantare i propri semi, tra ballate dal sapore amaro ("Bad Habits") ed atmosfere notturne ("My Neighbour, The Devil And Me"). E se in alcuni momenti la scrittura appare ancora in crescita, vittima di qualche stereotipo di troppo, da buon artigiano Staggerman guarda al proprio lavoro con umiltà: "Il titolo del disco, "Tiny, Tiny, Tiny", nasce proprio dal fatto che è la prima volta che mi cimento nel songwriting", spiega senza pretenziosità.

Un'armonica rincorre la melodia polverosa di "The Man Who Sleeps On The Couch", un clarinetto e un vibrafono gettano ombre scure su "House By The Pond" e "Mental". Poi, il profilo di Mr. E torna a fare capolino nel sarcastico blues alla "Shootenanny!" di "Backseat Lovers". Ci sono voluti due anni di lavoro per registrare "Tiny, Tiny, Tiny", approfittando dei ritagli di tempo tra le altre esperienze musicali di Crema. La prima fatica a nome Staggerman (offerta in download gratuito sul sito ufficiale del songwriter lombardo) è nata tra il 2007 e il 2009 tra le mura degli studi Diesel 24062, nel cuore della provincia bergamasca, con il prezioso ausilio dell'amico Ronnie Amichetti (leader degli Union Freego).

Il destino, nelle canzoni di Staggerman, è un messaggio della fortuna trovato in un ristorante cinese, una parola vera detta quando non vorresti sentire altro che l'ennesima menzogna. Ma non servono alibi per chi non ha nulla da tenere nascosto: alla fine, tra i cinguettii che fanno da sfondo a "Spoiled Flower", la vita sembra aprirsi come certe giornate d'autunno, quando il sole si fa tiepido, le acque tranquille e i colori più caldi che mai. "All that I can bring to you is just a spoiled flower": in fondo, basta uno stelo sgualcito per illuminare una canzone.

29/10/2010

Tracklist

  1. Sour Times
  2. Ballad For A Lonesome Cowboy
  3. Sinking Into The Floor
  4. Bad Habits
  5. Blackbirds
  6. Kill The Bull
  7. House By The Pond
  8. The Man Who Sleeps On The Couch
  9. My Neighbour, The Devil And Me
  10. Backseat Lovers
  11. Mental
  12. Spoiled Flower

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