Sword Heaven

Li aspettavo con curiosità perché, anche se “Entrance” non mi aveva detto molto, da gente così è sempre possibile che arrivi qualcosa di veramente interessante.
E, invece, questo “Gone” mi lascia ancora più perplesso. Il duo dell’Ohio (Aaron Hibbs e Mark Van Fleet) continua a macinare un sound ossessivo, monolitico e distruttivo. Una sorta di noise-industriale elevato all’ennesima potenza. Quando ci si ritrova nel bel mezzo delle staffilate sulfuree e delle urla belluine di “Dead End” la sensazione di disorientamento è fortissima, ma ci si attacca alle escandescenze del sax per tracciare un’ideale linea di discendenza con le "mitragliatrici" free-jazz di Peter Brötzmann. Il frastuono è atroce ma è un frastuono che nasconde una stranissima sensazione di estasi. Provare per credere.
Peccato, poi, che i colpi secchi e i mugugni incomprensibili (distesi dentro una struttura deturpata da tutta una serie di scorie rumoriste) di “Driving Through Old Town” abbassino immediatamente il livello dell’operazione e che anche “So What” (minimalismo pantagruelico per tamburi e stridori metallurgici) non faccia molta strada.
Insomma, hanno un loro perché… ma siamo ancora lontani dalla realizzazione di qualcosa di importante.

05/12/2010