Virginiana Miller

Il primo luned́ del mondo

2010 (Zahr/Altrove)
pop, alt-rock

I livornesi Virginiana Miller (Simone Lenzi, Antonio Bardi, Marco Casini, Daniele Catalucci e Valerio Griselli) suonano rock melodico italiano alla moda, cui apportano via via inflessioni cantautoriali e ricercatezze assortite.
Dal primo “Gelaterie sconsacrate” (1997) spiccano i saggi esistenzialisti di “Dotlingen” e “Altrove”; quindi “Italiamobile” (1999), forse il loro più riuscito, contiene i tocchi elettronici di “Placenta”, il canto altero di “Silenzio ospedale”, la surreale ballata di “Radioamatore”.
Dopo un noioso live acustico (“Salva con nome”, 2002), “Tutta la verità sul tennis” (2003) e “Fuochi fatui d’artificio” (2006) riprendono imperturbabilmente il discorso, apportando poche idee (le intro campionate di “La vita illusa”, “Un’altra vita per Harlock” e “Uri Geller”, il piano di “30” e “Formiche”, l’electro-rock di “Dispetto”, la scenografia folk-jazz di “Onda”).

Non molto cambia in “Il primo lunedì del mondo”, come se la band fosse più che altro interessata a millantare la medesima canzone per un altro tot di volte. Aggiornamenti rilevanti del loro canzoniere provengono dagli stimoli Brassens-iani di “Frequent Flyer”, una sorta di duello tra ottoni e canto sdoppiato, una delle loro chicche da antologia, e in parte dal ticchettio di piano in “Lunedì”. A seguire l’opera annaspa in principesche ninnananne alla Perturbazione.

Aulico menage a troi: testi incancreniti da un vizio romanzesco insistito, piattezza di arrangiamenti, canzoni metà e metà (insicure ma anche rodate), che la band usa come vera e propria matrice guida. Debutto per la sarda Zahr.

29/04/2010

Tracklist

  1. Frequent Flyer
  2. Lunedì
  3. Acque sicure
  4. La risposta
  5. L’angelo necessario
  6. L’inferno sono gli altri
  7. Oggetto piccolo
  8. Cruciverba
  9. Il presidente
  10. La carezza del papa
  11. E la pioggia che va

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