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Bustin'Out: New Wave To New Beat 1984

2011 (Year Zero)
ebm, industrial, wave

La Year Zero, etichetta di Londra, meritevole di piccoli grandi elogi già per la interessante serie di raccolte "Dirty Water" - curata dal giornalista Kris Needs e volta a filtrare le radici più nascoste, tra primi vagiti elettronici, blues, jazz, free, del sound e attitudine punk - è attiva anche con un altro pregevole progetto, dedito all'analisi della scena wave e in particolare della sua evoluzione verso sonorità sempre più elettroniche.
DJ Mike Maguire, padre della serie, precedentemente noto per far parte del gruppo psy-trance Juno Reactor,  dopo aver analizzato il periodo 1979-1983, giunge al quarto volume dedicato sull'anno 1984, mmento ai confini dell'esplosione di quel fenomeno dilangante chiamato acid-house.

Come per i precedenti episodi di "Bustin'Out", la scelta ricade su pezzi alternati di band più o meno note, stando ben attenti a mantenere chiaro il legame filologico che si propone la raccolta, senza voler cadere in un semplice gioco di ripescaggio del passato, pratica ormai del tutto desueta in ambito punk/post-punk.
L'attenzione necessaria nel mantenere l'idea di ricerca del progetto si evidenzia ottimamente in questa ultima uscita, che tenta di delineare un parziale profilo del  momento in cui  techno, house, industrial dance music (ebm) e post-punk hanno iniziato a fondersi e influenzarsi l'un con l'altro creando nuovi intrecci e ibridi.

La selezione di Maguire non risparmia giustamente limiti di genere e provenienza, aprendosi con "Jo's So Mean To Josephine" dei The Flowerpot Men, una composizione che dipinge idealmente dei Suicide sporchi e incastrati tra macchine gigeriane; usando come ponte "Sensoria" dei fondamentali Cabaret Voltaire (dall'album "Microphonies"), esempio illuminato di un industrial dancey virato al rock, per arrivare alla hit anthem "Set It Off" di Strafe e "On & On" di Jesse Saunders, quest'ultima fra le prime manifestazioni della house di Chicago.
In quest'atmosfera mutante si innestano con eleganza e curiosità gli esempi di Anne Clark, con " Our Darkness", un innesto synth-wave dentro la voce della più sconsolata e onirica Patti Smith, "Commando Mix" dei seminali Front 242, che coniarono per descrivere questo brano e l'Ep in cui era contenuto il termine electronic body music. Non mancano riferimenti alla scena vicina al ritmo in levare, con i Dub Syndacate di Adrian Sherwood e la loro ipnotica danza "The Show is Coming".

Non si possono omettere - e Mike Maguire lo sa - riferimenti alla scena Factory, come i Section 25 o tantomeno dimenticare i canadesi Skinny Puppy che con "Smothered Hope" hanno influenzato molto industrial degli anni seguenti, Nine Inch Nails e Ministry tra gli altri.
Per essere una semplice ma multiforme antologia, "Bustin' Out" si dimostra anche in questa occasione come un'ottima piattaforma di partenza per lo studio dell'evoluzione, non solo della scena wave/post-punk, ma dell'approccio ai synth e dell'evoluzione del concetto di dance all'interno dei contesti più underground, senza però ghettizzarsi nell'alternative tout court.

05/08/2011

Tracklist

  1. Jo's So Mean To Josephine (The Flowerpot Men)
  2. Sensoria (Cabaret Voltaire)
  3. Looking From A Hilltop (Section 25)
  4. Set It Off (Strafe)
  5. Our Darkness (Anne Clark)
  6. Dead Eyes Opened (Severed Heads)
  7. Et (Carlos Peron)
  8. The Show Is Coming (Dub Syndicate)
  9. On & On (Jesse Saunders)
  10. Commando Mix (Front 242)
  11. Incompressible Megalosaurians (Empty Quarter)
  12. Smothered Hope (Skinny Puppy)

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