Chad Valley

Equatorial Ultravox

2011 (Cascine)
hypnagogic pop
6.5

Cosa resterà di questi anni hypnagogici? A occhio e croce neanche un ritornello. Non ci sono. Non è nella natura del cosiddetto genere contemplarne anche solo il pensiero strategico. Le facce? Nemmeno per sogno, tra le regole non scritte del possibile movimento c'è molta riservatezza, una timidezza di fondo che ben si sposa con la tenerezza insita nelle rime e tra le righe degli spartiti. Immobilismo, rarefazione, grazia, ripetitività? Oh yes. I quattro punti cardinali su cui poggiano le fondamenta del non trascurabile numero di progetti accomunati dal tema pop-non pop, una sorta di rivisitazione del synth songwriting patinato in voga 25 anni fa, rallentato, trasognato, quasi anestetizzato. Non un sussulto, bensì un flusso continuo. Un sottofondo quasi mai disturbante, ma alla fine dei conti anche noiosetto.

E Chad Valley, progetto messo su dall'oxfordiano Hugo Manuel, possibile nuova sensazione britannica, che nessuno osa definire new best thing (la famosa riservatezza di cui sopra), non fa eccezione. E con l'Ep in questione (seconda puntata dopo uno start sulla stessa distanza pubblicato lo scorso inverno), intitolato Equatorial Ultravox, perfetto per ogni tipo di insolazione, dalle 12:00 alle 16:00 di una comune giornata di agosto privata del refrigerio di un ombrellone, merita già un applauso per non essersi dilungato. Sette brani a tutto synth, neanche trenta minuti di armonizzazioni vocali, di cantati modificati, di ugole plastilinate, di soavità assortite, di carezze vellutate.

Quando parte il rallenty di "Reach Lines" è difficile non sentirsi romantici, bloccare il sorriso a 32 denti, accogliere il calore dei raggi del sole, inalare con soddisfazione il profumo perentorio della crema solare al cocco (un vero must, da consigliare come gadget hypna). E, con un po' di sorpresa, ci scappa pure qualche passo di danza, un po' indeciso certo, ma intanto il ritmo che pervade "Now That I'm Real (How Does It Feel?)" è concreto, quasi stentoreo, con interventi corali tali che se li sente Chris Martin magari si rallegra e si ridà una mossa. E come possibile soundtrack perfetta per la stagione estiva non può mancare un riferimento, neanche tanto vago, al parentado dei Wilson: sentite gli Uuuuuuhhhh e gli Oaaaaaah che cullano "Acker Bilk", con una voce solista che esce per la prima volta concreta, quasi decisa dal miscuglio di tastiere acquatiche. C'è pure del tribalismo alla "Kalimba De Luna" in "Shapeless", che serve però solo da sottofondo ossessivo per dare spinta a cori tarzaneschi.

Un bel sottofondo subacqueo questa seconda sbracciata di Chad Valley, da gustare anche senza l'ausilio di pinne, maschera e boccaglio.

27/07/2011

Tracklist

  1. Now That I'm Real
  2. Reach Lines

  3. Shell Suite

  4. Acker Bilk

  5. Fast Challenges

  6. I Want Your Love

  7. Shapeless

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