Enablers

Mettendola sul rispetto, gente come Joe Goldring (collaboratore per Swans e Steve Von Till) e il nuovo arrivato Doug Scharin (Codeine, June Of 44 e HiM tra i tanti) ne merita per definizione. Ma quelli di oggi sono giorni strani, e se a "Blown Realms & Stalled Explosions" degli Enablers tocca il confronto - non stilistico ma temporale - con lo spauracchio di Don Henley (quello di "The Boys Of Summer", nientemeno) e compagnia hypnagogica, forse qualcosa non va. Ma tant'è.

Detto però questo, il quarto disco dei Nostri suona vecchio al di là dello zeitgeist. Il loro è un post-rock di matrice d'antan calato - leggermente - heavy che dai Jesus Lizard, passando per gli Slint, arriva ai June Of 44. Il parlato di Pete Simonelli muove come un David Yow meno invasato, e la chimica con gli altri del gruppo (da sottolineare l'intesa chitarristica tra Goldring e Kevin Thomson), senza contare l'impeccabile drumming di Scharin, non presenta pecche. Sembra tutto perfetto, infatti non si discute l'esecuzione bensì certe dinamiche tra il math e il noise (vedi "Patton" e "Cliff" tra le tante) irrimediabilmente obsolete e indolori.

In breve: idealisti. ma anche fuoriclasse, poiché "Morandi: Natura Morta #86", traversata da tastiere simil-prog e mood notturno (alla lontana parrebbe un qualcosa dei King Crimson) è farina di gente seria. Ma non basta.

Rispetto immutato, ma tutto intorno c'è un mondo.

10/08/2011