Il Re Tarantola Ed Emma Filtrino

Il nostro amore sa di tabacco

2011 (Kandisky)
lo-fi folk-rock

Il precedente “Musica Sgangherata” del 2009 è stato, per tutti coloro che lo hanno sentito, un fulmine a ciel sereno. “Il nostro amore sa di tabacco”, canzone e disco, sono il manifesto del Re Tarantola ed Emma Filtrino. Un disco che potrebbe essere negli anni a venire un punto di riferimento per la canzone italiana, alla voce “outsider, sul serio però”.

E' gioco scemo ma assai comune quello dei paragoni tra la scena di casa nostra con quella internazionale, e noi che scemi lo siamo per davvero non possiamo esimerci dal farvi contenti. Zen Circus? Rino Gaetano nei Violent Femmes. Il Teatro degli Orrori? Jesus Lizard a pranzo con Carmelo Bene. Brunori Sas? No, Dario Brunori ricicla una tipologia di musica post-sessantottina tutta italiana che non funziona all'estero e non potrà mai funzionare - perché si rivolge più ai falò di Pinarella di Cervia che a un'idea di internazionalità, mica per altro. Il Re Tarantola ed Emma Filtrino? Daniel Johnston che duetta con Cristian Bugatti.

Perché Il Re Tarantola ed Emma Filtrino non sanno proprio suonare. Il Re Tarantola ed Emma Filtrino non sanno scrivere i testi. Oppure fanno bene finta. Perché il Re Tarantola ed Emma Filtrino spazzano via in ventisette minuti un centinaio di dischi indie a caso. Neanche fossero gli Slayer.
Oltre a essere un disco incredibilmente bello, si presenta come un buona idea per tutto ciò che ci dovremmo aspettare per il futuro dalla scena indipendente e assai probabilmente continueremo a non fare. Lo stile lontano anni luce dai ritornelli da jukebox proletari, ci ricorda vividamente di quanto sia dai tempi di Luigi Tenco che all'Italia mancano versi che portino parole nuove nelle canzoni. Parole che però non devono per forza essere auliche o altisonanti, filosofiche o impegnate, quando è l'onestà intellettuale di fondo a latitare (alcuni versi di "Perle Ai Porci" sono illuminanti, in tal senso).

In equilibrio tra twang di chitarra e coppia rullante/charleston suonati come alle elementari, le sottese diagnosi cliniche riscontrabili in molti (Manuel/Re Tarantola, lavora da tempo nell'ambito della psichiatria). L'umore si adagia subito in un clima di euforica confidenzialità e forte instabilità mentale. Ma se gli hipster di nuova generazione si fanno cool filosofeggiando alla amatriciana di hikikomori e otaku, i nostri due in “Riciclo canzoni che suonavo 10 anni fa con altri gruppi per finire l'album” spiegano tutto con un testo di dilaniante cinismo, due minuti e quarantuno di abulia sociale etimologicamente pank.
“Per una vita basata sul niente/ Unica prospettiva situazioni da demente” e “Reagisco in modo apatico/ Ad ogni situazione”, e ancora "Qualcuno dice che dovrei studiare / Qualcun altro andare a lavorare / Non sono nato per far ciò / Propendo per star fermo sul divano", ma soprattutto: “Sto degenerando, sorrido e mi compiaccio”. Chitarra acustica in primo piano ed elettrica finto-scordata in sostegno. Se questo fosse un mondo migliore, sarebbe già la “Io sto bene” dei giorni nostri.

Ruvida litania blues e costante approccio garage (a tratti crediamo proprio logisticamente parlando) rock, il segreto del Re e della fida Emma risiede nella capacità di rinnovare l'energia più eccitante e primaria del rock'n'roll, facendola abbeverare alle fonti della collettiva sfiducia nel futuro migliore. E anche quando la speranza sembra far capolino ("Ma cerchiamo di stare allegri", nel testo de "Il Nostro Amore Sa di Tabacco") sembra una boutade sull'intero senso della vita, sottolineato da una tastierina sgangherata. Alzate quindi il volume su "Merendina da Emma Filtrino", “Scarpe croate” e “Non mi piace molto la musica” ed ecco l'essenza stessa di un disco degli anni Zero: foga e scazzo da palle girate ad elica, riff apoplettico, beat primordiale e incisivo, ritornello assassino. In poco più di due minuti.
E' proprio questa loro sensibilità asimmetrica a renderne preziose le imprese artistiche. Disegni di “bassa fedeltà”, per lo più, che però potrebbero finire per essere quotati milioni di dollari: proprio come gli “scarabocchi” dell'outsider preferito da Kurt Cobain. Se ci dice bene finirà proprio così, se invece ci dice male ce li troveremo presto dalla Dandini come le Iotatola. Storia strana, quindi, in un mondo strano dove (quasi) tutti fanno gli outsider sulle spalle degli altri.

11/11/2012

Tracklist

  1. Finte tette
  2. Perle ai porci
  3. Merendina da Emma Filtrino
  4. Il nostro amore sa di tabacco
  5. Non mi piace molto la musica
  6. I love you Maddalena
  7. Fiesta
  8. Scarpe croate
  9. Riciclo canzoni che suonavo 10 anni fa con altri gruppi per finire l'album
  10. 27 anni

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