Mamuthones

Mamuthones

2011 (Boring Machines)
free-folk psichedelico

Non più il solo Alessio Gastaldello al timone del progetto Mamuthones, con l'arrivo dell'altro Jennifer Gentle Marco Fasolo alla chitarra e della vecchia volpe Maurizio Boldrin alla batteria. Novità che, tra l'altro, rappresentano anche un ampliamento (per quanto relativo) delle possibilità sonore.

Qui, dunque, la materia si fa ancora più ombrosa, muovendosi dalle lande kraute e immaginifiche del passato verso panoramiche spirituali nelle quali rintocchi e respiri strumentali adombrano altri piani percettivi ("The Call"), mentre si lavora intorno all'idea di un ritualismo tribaloide capace di ipnotizzare ("The First Born"), ma anche di inquietare glorificando il dis-ordine (le tastiere in odor di Sun Ra, gli screzi di chitarra e i vocalismi belluini di "Ota Benga", già presente su "Sator").

L'incanto Popol Vuh di "A New Start", alla fine, giunge come una piccola oasi, un modo per resettare il turbamento, prima di gettarsi nuovamente nella mischia con una "Kash-O-Kashak" che, al retaggio krautrock, aggiunge dosi di visionarietà mediorientale, muovendosi in territori non dissimili dalle ultime esperienze di Sam Shalabi & co. (Land Of Kush).
Composta e registrata addirittura nel 1974 da Boldrin, "MJ74" è, invece, un incubo per droni scurissimi, vocalizzi raga e campanellini disseminati nello spazio.

In definitiva, quest'omonimo dei Mamuthones è un lavoro ampiamente nella media, visto che anche i momenti apparentemente più esaltanti o estatici (e sono della partita gli stessi tredici minuti della conclusiva ascensione-nera di "Ave Maria"), ricadono, dopo attenta decodificazione, in un "piacevole" anonimato.

11/03/2011

Tracklist

1. The Call
2. The First Born
3. Ota Benga
4. A New Start
5. Kash-O-Kashak
6. MJ74
7. Ave Maria

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