Marta sui Tubi

Carne con gli occhi

2011 (Tamburi Usati / Venus Dischi)
alt-rock

"Stanno tutti bene, ma non sanno che gli portiamo la peste". Così comincia il nuovo disco dei Marta sui Tubi, al quarto lavoro, e il contagio arriva, convincente come nel passato. La band è in forma e la ricetta è sempre la stessa, per questo funziona bene e non trova ostacoli: la forma-canzone è libera, i quattro quarti diventano l'eccezione, e l'ugola di Giovanni e le corde di Carmelo sono le due vere voci che urlano, sussurrano, e si rincorrono lungo tutti i 12 pezzi dell'album.
Forse è questo il limite di una band che per definizione limiti non se n'è mai posti: non si sentono grandi svolte, in "Carne con gli occhi", rispetto agli ultimi due episodi. Una grande notizia per i seguaci dei Marta, qualche aspettativa delusa invece per chi si aspettava qualcosa di diverso. L'unico neo, comunque, di un lavoro ben prodotto e suonato con il solito apprezzabile mix di tecnica e gusto.

"Cristiana", il primo singolo, è tra le cose più belle mai scritte dai cinque: ironica, leggera ma con finale a forti tinte emozionali. Il divertissement di "Le cose più belle son quelle che durano poco" (ripreso anche nella ghost-track) apre alla rabbia heavy di "Al guinzaglio", che da sola spiegherebbe il motivo per cui la voce di Giovanni è stata spesso accostata all'inaccostabile ugola di Demetrio Stratos: un vero strumento, velocissima, tra il gioco di scioglilingua e l'urlo punk. La canzone che dà il titolo all'album sembra riprendere invece alcune atmosfere malinconiche del primo album, ed è forse il momento più intenso di tutto il disco, supportato da un testo più intimista e personale.
L'altro divertissement "Camerieri" precede la splendida cavalcata di "Di vino". L'ipnotica "La canzone del labirinto" è la fotografia di quanto l'interplay di voce, chitarra e batteria sia il vero segreto, il marchio di fabbrica dei Marta.
Degli ultimi quattro pezzi, menzione speciale per "Coincidenze" e soprattutto per "Cromatica", piccolo gioiello con intermezzo da brividi di chitarra, violino e piano. Non è così difficile - qui come in altri momenti dell'album - sentire l'eco dei Settanta italiani più belli, di quella stagione prog che ha fatto grande l'Italia.

Pur non stravolgendo nulla né azzardando qualcosa di diverso dal passato, Carne con gli occhi convince con gli stessi espedienti dei dischi precedenti. I Marta sui Tubi sanno ormai giocare, con grande maturità, la carta di un virtuosismo tecnico abbracciato a una scrittura pop intelligente ed emozionale.

14/04/2011

Tracklist

  1. Basilisco
  2. Cristiana
  3. Le cose più belle son quelle che durano poco
  4. Guinzaglio
  5. Carne con gli occhi
  6. Camerieri
  7. Divino
  8. Canzone del labirinto
  9. Muratury
  10. Coincidenze
  11. Il traditore
  12. Cromatica

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