Mary Hampton

Folly

2011 (Teaspoon)
folk

Nella tradizione portoghese la follia è un'arte sonora che sotto le pregevoli creazioni armoniche introduce il potere dell'improvvisazione. Un'attitudine che si è sviluppata nei secoli attraverso le ambiziose e imponenti forme della musica classica. Bach, Salieri, Liszt, Vivaldi e, in tempi moderni, Vangelis hanno riletto e rielaborato questa tradizione con eccellenti risultati.
Resta però un'accezione più rurale e folk che si è evoluta in Francia e Spagna, ed è il punto di riferimento per la ricerca sonora di Mary Hampton. Il suo secondo album "Folly" si spoglia della consuetudine folk e si candida come uno dei lavori più ostici e introspettivi degli ultimi anni.

Mary Hampton, nel celebrare la purezza della musica folk, rinuncia alle lusinghe estetiche: la sua voce è scarna e fragile, in perenne bilico tra disperazione e suggestioni gothic-folk.
Le otto tracce ripristinano la forza visionaria della musica popolare. L'attenzione al rapporto tra le moderne barbarie e la civiltà passata e il tema dell'innocenza e della sua corruzione contaminano quei residui di perfezione sonora ancora latenti nel primo album.
La voce, simile al canto di un uccellino, è penetrante e poco gradevole per le orecchie ovattate dal mainstream. Il lo-fi diviene strumento di destrutturazione in cerca del fulcro poetico. Nulla viene ostentato per dare piacere: lo sforzo della riflessione che Mary chiede all'ascoltatore è pura provocazione culturale.
Sia d'esempio l'incidere solenne e cupo di "Forget-me-not" che si alterna col madrigale fiabesco di "The Man Behind The Rhododendron", dove fiati e tenui note di flauto introducono un atipico ensemble ritmico edificato su suoni di scarpe, spille, candelabri e mura percosse.
 
Mary Hampton agita e stravolge l'anima folk di "Kiss V", con inusuali armonie, accordi di viola straziati, bizzarre percussioni e field recording di pioggia e automobili. Il suono apparentemente flaccido e disturbante genera inattesi capolavori di folk moderno, tra riletture storiche ("The Man Behind The Rhododendron"), scampoli di delizie antiche, e invenzioni simboliche e taglienti ("Hoax And Benison"). C'è spazio anche per trame acustiche semplici e  accoglienti ("Honey In The Rock"), o per pagine di  folk tradizionale ("Benjamin Bowmaneer") violentate da stravaganze sonore, canti di uccelli e una viola dai toni desertici che trascina l'insieme di voci e strumenti verso l'orgasmo sabbatico, eguagliando l'incanto dei riti pagani.

Non chiedetevi il perché dell'incestuoso matrimonio tra rumba e tango in "Hoax And Benison". Il malinconico romanticismo straziato da un canto sempre out of tune si distende su una scanzonata orchestrazione bohémienne, che non cede al manierismo del folk moderno.
Non chiedete a "Folly" di compiacere le vostre emozioni, ma amate quel turbamento, misto di disgusto e ammirazione, che la sua musica potrà evocare in voi.




Forget-Me-Not

02/02/2012

Tracklist

  1. The Man Behind The Rhododendron
  2. Benjamin Bowmaneer
  3. Forget-me-not
  4. Kiss V
  5. Hoax And Benison
  6. Honey In The Rock
  7. No. 32
  8. Lullaby For The Beleaguered

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