Maurizio Bianchi - M. B.

Dioxi

2011 (Menstrual Recordings)
post-industrial, noise

Se per una volta unissimo tutta la redazione di OndaRock in un progetto comune, ossia recensire l'intera discografia di Maurizio Bianchi, il risultato ottenuto non basterebbe a colmare la distanza dalla Terra alla Luna (come in un romanzo di Jules Verne), ma lo sforzo sarebbe comunque fantascientifico. Maurizo Bianchi, infatti, è ormai riconosciuto come una tra le più importanti e influenti figure del panorama musicale industrial e gli appartiene una discografia smisurata, iniziata nei primi anni 80 (con svariati nastri e in modo frenetico), costellata di molte vette e che prosegue tuttora, nonostante un breve periodo di finto e silenzioso anonimato.
Per entrare nel suo turbato mondo, per scovarne le complesse coordinate musicali, ci serviamo di poche essenziali parole che William Bennett, esponente di punta della storica band industriale inglese dei Whitehouse, scrisse durante l'ascolto di "Symphony For A Genocide", album del 1980, definito dai più autorevoli critici musicali il miglior lavoro di Bianchi: "There are two different MB styles - the technological power works and secondly the low key depression pieces which this record belongs to. All types of death do well with this ultimate funeral - Maurizio is ready to unload his death cargo".

"Dioxi", uscito in una edizione limitata di 151 copie per l'etichetta indipendente lombarda Menstrual Recordings, entra di diritto nello stile depressivo/ossessivo, e presenta sostanzialmente un tema religioso. Bianchi, già con "Psalmodiam", lavoro del 2007 in collaborazione con M.D.T. (Museo Della Tortura), si era servito di scritti religiosi, i Salmi in particolare. Il nuovo lavoro, invece, che si avvale della collaborazione di Siegmar Fricke, prende ispirazione e forma dal quinto capitolo del Vangelo secondo Matteo, di cui sono riportati alcuni versi tra i credits: "Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia" (Mt, 5,10-11).

Nove sono le tracce che compongono il disco, suddivisibili in tre ipotetiche sezioni: l'attesa, l'analisi e il giudizio ultimo.
L'attesa ("Dioxi Persecutionem") è caratterizzata da suggestive e pulsanti manipolazioni elettroniche, timbrate da ritmi lievemente marziali e abrasivi che immobilizzano il tempo, le attività motorie, bloccando i restanti istinti animaleschi in una sorta di paralisi che provoca ansia. Siamo nell'anticamera del limbo.
Successivamente frequenze d'onde sinusoidali e loop ipnotici sondano lo scenario scuotendo la psiche, dapprima mestamente ("In The Arena") attraverso chiare sfumature dark/ambient degne del miglior Lustmord, poi diventando impulsivi e aggressivi ("Stipes Patibulum"). L'analisi si rivela essere un bombardamento informatico che induce al formularsi di domande e al susseguente panico. E' questo l'ingresso nel Purgatorio.
Infine, traumatici soundscape, bizzarre e oscure manipolazioni elettroniche ("Martyrdom") assumono forma e onda più industriale, come se una corrente elettrica alternata persistesse sui nostri umili corpi, mentre rumori di alta tensione e graffianti frustate sonore ci inducessero all'auto-flagellamento. Tutto ciò non può essere nient'altro che il giudizio finale, passo finale prima del meritato Paradiso.

Siete di fronte a un disco apocalittico che analizza le ruvide pareti del vostro io, che raschia ed elimina le malvagità, ma che è anche un percorso spirituale e introspettivo: tre gradi da superare, dopodiché sarete pronti per conoscere Dioxi.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio

(Mt, 5, 8)

20/06/2011

Tracklist

  1. Dioxi (Persecutionem)
  2. Captured!
  3. Towards The Execution
  4. In The Arena
  5. Stipes Patibulum
  6. Eius Habent Testimonium
  7. Martyrdom
  8. From Persecutor...
  9. Fidelis Usque Ad Mortem

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