Palpitation

I'm Absent, You're Faraway

2011 (Luxury)
alt-pop, electro-pop

Misteriosa e imprendibile, questa coppia di giovanissime svedesi delle quali si intuisce pochissimo, nelle poche pagine della Rete che le riguardano. Qualche foto di loro incappucciate, su un grigio molo scandinavo, un video di una versione acustica di uno dei pezzi del disco, girato da sole su una barca a remi, e poco altro. Si chiamano Maria Vejde ed Ebba Carlén, tanto per cominciare, e questo è il loro secondo disco - se ventidue minuti di musica si possono definire un long-playing album.
Così si riassume il mondo delle impalpabili palpitazioni di un'estate che è solo una breve finestra di tepore, nella quale ogni nuvola ricorda l'inevitabile destino che attende la vita sotto di sé. Dolcemente malinconico, il tenue, dilavato revival pop di "I'm Absent, You're Faraway" è abbastanza innocuo da scivolare languido, giù per i sonnolenti pomeriggi di stagione, ma abbastanza vivido da farsi notare nelle spiagge affollate di questi mesi.

Il contributo ritmico, affidato all'elettronica, non sembra infatti più di una necessità contingente, assai poco invadente e quasi sempre del tutto organico, tanto che la macchina è spesso sostituita dal vivo dall'apporto di qualche amico musicista. Il nodo del disco è, del resto, tutto concentrato nella interazione simbiotica di Maria ed Ebba, sia nelle chitarre, leggermente effettate a creare gentili increspature shoegaze ("Repeat/Reverse/Rebuild", "Faraway"), che nelle voci, quasi indistinguibili, non fosse per lo stile fortemente emotivo della Carlén, fortemente imparentato, anche per somiglianza transessuale di timbro, con quello di Adam Olenius degli Shout Out Louds.

Solo sei canzoni, per questo disco che segue il già interessante esordio omonimo dell'anno scorso, ma rispetto a "Palpitation" la coppia svedese fa un passo avanti, donando un'invidiabile compattezza a brani già solidi sotto il profilo compositivo. Spiccano forse "Ready Set Go", con il suo refràin finale di indifesa insicurezza a presa istantanea ("Ready set go/I don't know if I'm ready to go") e l'iniziale girovagare intorpidito di "We Don't Need To, We Don't Have To", nel quale chitarra e tastiera si confondono e l'unico barlume di lucidità è rappresentato da cinque note di tromba.

È tutto qui, il mondo dei Palpitation, come un sogno che dà una fugace illusione di corporeità, per poi svanire. Eppure a volte l'illusione dura nella memoria più della realtà, e la sensazione è che questo possa valere anche per Maria ed Ebba.



18/07/2011

Tracklist

  1. We Don't Need To, We Don't Have To
  2. Repeat/Reverse/Rebuild
  3. Ready Set Go
  4. Lights Are Changing Color
  5. New Mexico
  6. Faraway

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