Polinski

Labyrinths

2011 (Monotreme)
techno, synth-pop

Paul Wolinski è tra i membri fondatori dei 65DaysOfStatic, una delle formazioni più originali del post-rock inglese degli ultimi dieci anni. Con lo stratosferico esordio del 2004, "The Fall Of Math", il gruppo ha trovato una formula a base di chitarre elettriche e cascate di sintetizzatori, poi utilizzata anche negli album successivi senza troppe variazioni.

Ancora più "artificiali" le visioni del solo Wolinski, che nelle otto tracce di "Labyrinths" mette in scena l'ennesimo tributo all'immaginario pop-futurista degli anni 80. Il disco parte sulle note sintetiche del riff di "1985-Quest", sorta di "1984" (Van Halen) in sedicesima. Sulla seguente "Stitches" una voce filtrata dal vocoder cerca un'improbabile hit alla M83, mentre il synth ripete la stessa frase fino allo sfinimento. Le dinamiche esplosive dei 65DOS sono evidenti tra i cambi di tempo di "Tangents", tra i brani migliori del disco.

Wolinski si concede un minuto di respiro all'inizio dei brani, tra folate sintetiche ("Still Looking") e battiti d'ali ("Kressyda"), prima di buttarsi in interminabili accelerazioni techno - "Kressyda" dura più di undici minuti - epiche quanto i balletti di Sven Väth e soporifere quanto i rave di Tiësto.

 

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02/12/2011

Tracklist

  1. 1985-Quest
  2. Stitches
  3. Tangents
  4. Still Looking
  5. Like Fireflies
  6. Kressyda
  7. Awaltzoflight

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