Quasi una torch-song letargica, "Midnight Moon" apre questo nuovo lavoro della formazione di Brooklyn, declassando il ritualismo dei lavori precedenti a forma aerea e trasognata. La stessa ballata psichedelica "Mind Daze", puntellata da wah-wah svolazzanti e da sparute intrusioni dell'organo, conferma una sterzata che, per certi versi, potrebbe quasi essere definita "pop".
Definizione che, ovviamente, bisogna prendere con le molle, perché "Hazed Dream" è pur sempre un lavoro da collocare nella sterminata tradizione psichedelica, quella che adora il profumo dell'incenso e le prospettive deformi ("Incense Head"), le contaminazioni stralunate (gli echi sudisti di "Mexican Wedding" con tanto di armonica a bocca, la torpida americana di "That's Alright", le liquide luminescenze wave di "Travelin' Man"), momenti relativamente più "quadrati" ("I'll Follow You Through the Floor") e qualche superflua panoramica spaziale ("Dream Repetition").
Su tutto il disco, comunque, aleggia un'aria di stanchezza, come se la band avesse lavorato lottando contro la noia più cupa. L'indolenza, certo, potrebbe essere anche letta come caratteristica intrinseca di un certo modo di intendere l'atto musicale "lisergico", eppure questi brani mostrano la corda ascolto dopo ascolto, perdendosi in un limbo sonoro da cui risulta davvero difficile uscire con il sorriso sulle labbra.
Mentre, dunque, si corre, a rimettere su "Dins", questo nuovo Psychic Ills finisce direttamente tra le delusioni più nette dell'anno.
09/10/2011