Roadside Graves

We Can Take Care Of Ourselves

2011 (Autumn Tone)
folk-rock

Se dischi come questo dei Roadside Graves non uscissero dale fauci del grande leone americano almeno a scadenza bimestrale, il mondo della musica non sarebbe lo stesso. Nel bene o nel male, non si può chiedere al gruppo del New Jersey - e ai suoi contemporanei compagni di ventura, i Felice Brothers, i Deer Tick e gli Holopaw, in misura minore - più di un solido artigianato, una stoffa a tratti grossolana ma funzionale, fatta del rauco vociare springsteeniano ("Double Feature"), imbevuta della tradizione mai doma, di quella che dona eterna giovinezza a chi le si avvicina.
Per i Roadside Graves questa è la quarta prova di una carriera ai margini, ma non più di tanto, della nuova - se non nuovissima - scena folk-rock americana. Si tratta a tutti gli effetti di un concept, basato sul romanzo di formazione "The Outsiders" di S.E. Hinton.

Forse non il disco più ispirato, più espressivo della band, ma sufficientemente vivo per aggirare accuse di manierismo. I Roadside Graves sono probabilmente una band di musicisti di classe superiore rispetto a quelle già citate, in grado di nobilitare con una pulizia d'esecuzione piuttosto rara anche brani a volte di non estrema raffinatezza (su tutti il dinamico alt-country di "Hank Williams" e lo strumentale "Tuff Hair"). In particolare vale il contributo, vero valore aggiunto, dell'immancabile virtuoso di tastiera e farfisa.
Farà forse storcere il naso ai puristi, inoltre, il carattere chiassoso, quasi da fiera di paese (in particolare nella progressione finale di "Double Feature", con tanto di contorno sintetico), col quale si presenta la formazione statunitense, per come ribalta in senso un po' giovanilistico, con l'impeto straripante di un Darnielle, il bagaglio così imponente dei 70 americani, degli Young ("Glory", "We Occupy Each Other") e dei Dylan.

I Roadside Graves sembrano poterselo permettere e, nonostante tutto, ostentano vitalità pur senza essere arruffoni. Pur ben fatto, "We Can Take Care Of Ourselves" rappresenta una netta perdita di intensità (mai recuperata, neanche nel pianistico intermezzo ambient di "Hospital"), solo in parte nascosta da un piglio ruspante che ricorda gli ultimi Two Gallants ("Love Me More"). L'impressione di uno scollamento dettato da un'affrettata imprecisione fa capire che sono diverse le cose da rivedere.

29/07/2011

Tracklist

1. Outside
2. Double Feature
3. Glory
4. Hank Williams
5. Waiting
6. Hospital
7. Love Me More
8. Tuff Hair
9. Teenagers Are Tired
10. We Occupy Each Other
11. All Over The World

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