Prodotto da Chris Coady, “Dye It Blonde” è il secondo lavoro per gli Smith Westerns.
Rispetto all’omonimo debutto, il sound s’è fatto decisamente più pulito (del resto, questa volta hanno registrato in un vero studio, in quel di New York!) e le canzoni vanno a comporre un quadro piuttosto omogeneo (anche se qualitativamente altalenante), chiarendo al meglio la definizione che è stata scelta per definire la loro musica: lo-fi garage-glam.
Sempre intimamente solare, la loro musica è questa volta influenzata – come dichiarato dal cantante-chitarrista Cullen Omori – dal britpop degli anni Novanta (i nomi che sono venuti fuori sono quelli di Oasis, Suede e Teenage Fanclub), anche se non mancano agganci con T. Rex e il Bowie dei Settanta. Catchy e psichedelica il giusto, quella di “Weekend” è, dunque, una scrittura senza molte pretese, arricchita con tracce di jingle-jangle in “Still New” e “Fallen In Love”, barlumi di vaudeville in “End Of The Night”, coralità ed enfasi romantica a braccetto con un’elettricità costipata (“Smile”, “All Die Young”) o con movenze danzerecce in modalità ultrateen (“Dance Away”).
Completata da Max Kakacek all’altra chitarra, Hal James alla batteria e da Cameron Omori al basso, la formazione chicagoana veleggia con schietta convinzione lungo la linea maestra di un’aurea mediocritas. In molti diranno che non hanno pretese perché non vogliono averle. Be’, contenti loro…ma, onestamente, non mi sembra che queste canzoncine (con l’inclusione del piccolo ottovolante di “Imagine Pt. 3” e della lovely ballad di “Only One”) possano andare molto lontano…
Segni dei tempi, purtroppo.
30/12/2010