Lo spunto dei due musicisti inglesi è quello di andare insieme nelle dispersive distese del Galles, registrare svariati rumori d'ambiente e improvvisare motivi suggestivi con chitarra e piano su queste filigrane paesaggistiche. Gli album di musica improvvisata davvero piacevoli si contano sulle dita di una mano: "In The Rheidol Valley" non è fra questi. Talvolta capita che un motivetto venga ripetuto abbastanza da creare un effetto di trance, come nel caso di "Valley I" o di "Valley III", un mantra da sciamano moribondo; ma per la maggior parte del tempo quest'album si perde in cantilene poco ispirate che non portano da nessuna parte ("Waterfall I", "Waterfall II"), e sono buone tutt'al più per accompagnare la vostra lezione di yoga serale.
Non che "In The Rheidol valley" sia propriamente brutto: semplicemente, non se ne sentiva il bisogno.
08/09/2011