Avenue X

Avenue X

2012 (Goodfellas)
pop-punk

Avenue X è il gruppo più vicino all'idea migliore che ciascuno di voi si può essere fatto dei Distillers di Brody Dalle o degli Horrorpops dell'accoppiata Patricia Day e Kim Nekroman. Ora, non so se in questa maniera si fa loro un complimento o li si offende. Soprattutto se consideriamo che gli Avenue X, nonostante le raccapriccianti bandiere a stelle e strisce disseminate ovunque nella loro veste grafica, sono molto più italiani di quel che sembra: Dionna Maire e Marzio Dal Monte nella line-up di base, supportati da Paolo Isetti dietro le pelli. Seguono: Steve Sylvester dei marchigiani Death SS e Lucky Luciano dei romagnoli The Good Fellas. Il primo ci mette lo zampino su “The Devil's Wall”; il secondo raddoppia la dose di basso su ben due pezzi: “Come Home” e “4:20 24/07”.
Se ciò non bastasse a renderveli abbastanza antipatici, Dionna Marie è figlia d'arte di Victor Colicchio, attore e sceneggiatore italo-americano che ha collaborato anche con Spike Lee: una figlia d'arte, in buona sostanza, che alla tenera età di diciannove anni se ne va in giro come una delle Devotchkas e nei tempi morti recita anche nei Sopranos. Il loro è un punk-rock con venature 60's radicale ma ragionato. Laddove ragionato fa rima con frequentazione del circuito pop-punk tradizionalmente moderno (“Tonight”, “You Gotta Go T.S.”, “You Are Nothing”, “I'm Sorry”) e ammiccamenti al rock statunitense più radiofonico (“You Mean Everything To Me”) che ne determina e svela le mosse complessive.

Gli Avenue X, quindi, ci danno l'impressione di saper bene sia cosa che come poterlo ottenere. Non siamo al cospetto di una grandiosità di sound: non ci sono strati e strati e ancora strati di strumenti sovrapposti come nel out-hardcore moderno in stile Fucked Up. Il genere è nel complesso totalmente un altro. L'apice della sorpresa potrebbe essere quella raggiunta da “Come Home”: quattro minuti che partono con un piano e finiscono per essere un potenziale mix tra uno sbilenco inedito di Janis Joplin e un pezzo degli Hanoi Rocks più vicini al sole della California.

Ma citazioni a parte, che volendo potrebbero proseguire con Hollywood Teasze e Turbonegro, i risultati complessivi non appaiono tra i peggiori in circolazione. E se il mood non eccelle certo né per fantasia tematica (“Never Trust A Junkie”, “Crazy”) né per particolarità abilità compositiva (“Aliens”, “Save Me”), i due X puntano sempre con sapienza diritto al sodo (ovvero l'anthem spesso sguaiato) senza troppe cerimonie. Per qualcuno questa sarà di sicuro da considerare come una critica, ma non si dimentichi quel qualcuno che l'alibi dell'onestà e della schiettezza a discapito della creatività è quello che va per la maggiore nelle biografie della metà delle band al quale gli Avenue X si rifanno - e alcune di queste non accennano minimamente a volere smettere di sfornare ancora dischi dopo trent'anni di attività.

Se così ci si distrae un attimo dal bel musino (a tratti da sberle) di Dionna Marie e, non crediamo a caso, strategicamente posizionato in ogni dove sul disco; se ci si slaccia un pochetto dall'idea comune che il punk-rock suonato dalle ragazze sia più una questione di tette e soldi che di musica, il debutto degli Avenue X si trasforma in un disco a cui si può dare una chance.
Ben assemblato e ben impastato, anche se per possibilità di budget o altro non c'è dato saperlo, fila almeno per metà che è un piacere, e lo fa nonostante l'esplicita volontà di non essere per forza complicato o ambizioso. Certo, la strada per diventare i nuovi X della scena punk statunitense appare ancora molto lunga e tortuosa. Un po' di basi ci sono, auguriamo alla band di crescere (in tutti i sensi) e di affilare il tiro.

22/12/2012

Tracklist

  1. Tonight
  2. The Devil's Wall
  3. Come Home
  4. You Gotta Go T.S.
  5. You Mean Everything To Me
  6. Aliens
  7. Never Trust A Junkie
  8. Save Me
  9. Crazy
  10. You Are Nothing
  11. I'm Sorry
  12. 4:20 24/7




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