Masaki Batoh

Brain Pulse Music

2012 (Drag City)
experimental
5.5

Un disco affascinante ma difficile da mettersi in casa, se non per la nobile causa che lo segue. Una causa nata in corso d'opera a progetto già teorizzato. Prosaicamente, "Brain Pulse Music" è il pensiero di Masaki Batoh fatto musica. Tecnicamente (o quasi) invece, via l'uso di una speciale cuffia collegata a una scheda madre, che registra impulsi celebrali convertendoli in onde radio prima e suono poi, "Brain Pulse Music" - che è pure il nome del macchinario studiato da Batoh in persona - è un elettroencefalogramma in forma audio. Non tutto così come in origine, ma quasi. 

Oltre a essere l'uomo dei Ghost, nonché titolare di pregevoli opere in proprio ("Collected Works" del 1997) e in coppia (con Helena Espvall), Masaki Batoh gestisce pure di una clinica specializzata in agopunture. Clinica che di seguito al terremoto del 2011 in Giappone ha visto molti dei suoi pazienti, scossi dall'evento, preda di depressione e crisi d'ansia. Da qui il cambio di rotta di Batoh, che da semplice esperimento ha fatto della sua idea un'opera che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe alleviare i malesseri di cui sopra.
Alla resa dei conti, gli episodi di - e con - Brain Pulse Music sono tre. In "Kumano Codex 1" il suono degli impulsi celebrali somiglia a quello di uno strumento a corda con seri problemi d'identità. Tra le righe si ode pure un campanaccio, ma sono dettagli. E senza campanacci ma con suoni simili a un synth, "Eye Tracking Test" non cambia la sostanza. Sia qui che in precedenza sembra di ascoltare "Sky Yen" di Pete Shelley (cioè, masturbazioni elettroniche) ma dai principi, appunto, più nobili, e immaginare tali musiche in vesti terapeutiche è davvero complicato. 

Decisamente diversa, e più musicale, la sequenza "Kumano Codex 2", "3", "4", "5". Stavolta si ascoltano solo campane, flauti, percussioni e strumenti in legno. Sono requiem in onore delle vittime del terremoto (come le prime due tracce dell'album, ok, ma queste paiono più credibili) che richiamano la tradizione dei rituali religiosi nipponici. Niente di trascendentale (nel poker, meglio "Kumano Codex 4"), ma come musica terapeutica ci sta tutta.
La finale "Aiki No Okami" ripresenta Brain Pulse Music applicata a salmodie vocali e finale noizu alla Merzbow. Alla luce delle premesse, più che rilassare stranisce.

I proventi di "Brain Pulse Music" verranno devoluti, tramite la Croce Rossa giapponese, alle vittime del terremoto. Causa nobile e l'abbiamo detto, ragion per cui crediamo che un disco nuovo dei Ghost o una sortita stile "Overloaded Ark", lasciando gli esperimenti per altre occasioni, visto che pure di soldi si parla, avrebbe avuto più senso. Ma rimanga tra noi.

20/03/2012

Tracklist

  1. Kumano Codex 1
  2. Eye Tracking Test
  3. Kumano Codex 2
  4. Kumano Codex 3
  5. Kumano Codex 4
  6. Kumano Codex 5
  7. Aiki No Okami

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