Blood Command

Funeral Beach

2012 (Fysik Format)
emo, screamo

Sparare su un disco così sarebbe come sparare sulla croce rossa. Così demodé, così "ingenuamente" convinto di fare un genere (punk-hardcore, come si legge nella biografia) per un altro (emo-screamo), così incastrato in tutti quegli stilemi che stanno antipatici ai detrattori. Eppure. Eppure alla fine di questi quaranta minuti scarsi di musica, composta da un terzetto norvegese formatosi solo nel 2008, uno può anche fermarsi e ammettere: francamente un po' ci mancavano, gruppi così. Convintissimi delle proprie buone intenzioni, nonostante la divertente pochezza dei propri mezzi. Appassionati a un livello quasi maniacale, ancora prima che musicisti. Nonostante questa passione, nella fattispecie, sia morta e sepolta nell'immaginario comune da anni; oppure si sia reincarnata in epigoni post-moderni che hanno saputo furbescamente ampliare in nuove (si fa per dire) direzioni i dettami originali. Estetiche, come nel caso dei Black Veil Bride; fashionabili, con i Fall Out Boy e Panic! At The Disco; cinematografiche, se si pensa ai 30 Seconds To Mars; “goticoatte”, se ci buttiamo sui My Chemical Romance; e così via.

E invece no, qui possiamo (ri)sentire una buona copia dei signori dell'emo-core che fu. Get Up Kids, Jawbreaker, ma anche sprazzi di Ignition, Thrice, Poison The Well e gli ultimi a salvarsi prima del definitivo tracollo: Atreyu, From First To Last e Thursday. Non manca certo un occhio ben puntato su At The Drive-in e Refused. Al massimo, di "modaiolo", ci può essere qualche rimando agli Alkaline Trio. Ma, onestamente, condividiamo questo tipo di scelte rispetto ad altre. Anche solo perché Matt Skiba e soci hanno saputo scrivere bellissima musica e bellissime melodie. E qui troviamo, nel mondo di Yngve Andersen, Silje Tombre e Sigurd Haakaas, proprio tutti gli ineffabili ingegneri di una ricerca timbrica e armonica che ha fatto a suo modo scuola, capace di catturare anche lo spirito di un tempo che ormai non c'è più. Forse l'ultimo zetgeist, detto con quella parola tedesca nata nel Romanticismo per indicare appunto lo “spirito del tempo”, prima che il genere si ripiegasse in mera sovrastruttura rispetto ai contenuti musicali.

Va da sé che i Blood Command non stanno certo ribaltando una regola che sia una (forse, giusto la veste grafica e il logo non sono propriamente pertinenti al contesto), né stanno scrivendo una pagina che rimarrà alla storia del genere, ma hanno un grande pregio che (magari) trafiggerà il cuore di qualche appassionato che deciderà di aggiungere questo disco tra i propri preferiti: quello di rappresentare in una forma ben codificata e accessibile un modo di concepire “adesso” quello che l'emo e lo screamo non sono certamente più. Passione, carica, adrenalina e soprattutto arrangiamenti e crescendo per cui è impossibile non iniziare a muovere la testa avanti e indietro. Musica, quindi, prima che immagine. E nel farlo si tengono inaspettatamente (e forse anche inconsapevolmente) lontani mezzo chilometro da qual si voglia business musicale.

E se la scrittura del gruppo non si può dire sia di gran lunga migliorata dal debutto “Ghostclocks” di due anni fa, si è comunque mossa e il ventaglio dalle solite tematiche horrorifiche si è parzialmente allargato verso versanti che potremmo dire più implicitamente "sociali" ("March Of The Swan Elite", "Wolves At The Door"); la musica, dal canto suo, non disdegna qualche ammiccamento ai dancefloor rock più oltranzisti: “True North” e “Cult Of The New Beat” ne sono la riprova più lampante, ma la verità è che tutto il resto funziona bene quanto basta, sempre sospeso tra melodia e rabbia ma senza mai scadere nel punk-rock di convenienza di cui parlavano i Television Personalites ormai più di trent'anni fa.

06/12/2012

Tracklist

  1. Pissed Off and Slightly Offended!
  2. March Of The Swan Elite
  3. Cult Of The New Beat
  4. Death To All But Us!
  5. Wolves At The Door
  6. High Five For Life
  7. Here Next To Murderous
  8. True North
  9. Corpse Reviver
  10. Oceans Inside Neptune
  11. Funeral Beach









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